Giovedì 21 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Test di medicina 2024, ultimissime. Cosa sta succedendo per i corsi a pagamento. Fnomceo: “La formazione sia gratuita, a carico delle università”

Il cambio delle regole in corsa e le conseguenze sulle famiglie che hanno già pagato le rate. Un centro privato: “Sui rimborsi ancora non è stata presa alcuna decisione”. La Federazione nazionale ordine dei medici: ecco cosa serve davvero

Test d'ingresso a Medicina: le ultimissime

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Roma, 1 marzo 2024 - Test d’ingresso 2024 a Medicina: migliaia di famiglie in difficoltà per il cambio delle regole in corsa. Che fra l’altro si annunciano diverse anche l’anno prossimo.

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In tanti, infatti, si sono affidati ai centri privati che preparano i ragazzi alla prova. I corsi annuali costano 1.500 euro, quelli biennali per gli studenti di quarta arrivano a 3.500. Poi è arrivata la doccia fredda, anche per chi ha già pagato le rate. I “quartini” non dovranno più sostenere la prova. Una sentenza del Tar Lazio ha invalidato la graduatoria unica nazionale. “È importante tutelare questi ragazzi. Ho fatto presente questa situazione al ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Presenterò un emendamento che preveda la proroga della validità della graduatoria per il prossimo anno e la definizione di una quota di riserva dedicata agli ex ‘quartini’ per ciascun Ateneo”, è stata la promessa di Roberto Marti, senatore della Lega e presidente della Commissione Cultura.

Le parole di Alpha Test

Ma come si stanno regolando i centri privati che organizzano i corsi? Chiarisce Enrica Brambilla di Alpha Test: “I ragazzi di quarta che hanno già frequentato una parte rilevante del corso avranno modo per l’anno prossimo di continuare la preparazione in prossimità del test. No, non è tutto perso. La formazione resta e ha un valore di preparazione in generale, lezioni di chimica, biologia o matematica che nel peggiore dei casi saranno sicuramente utili. Poi abbiamo previsto un ripasso in prossimità del test dell’anno prossimo, lo definiamo un ‘riscaldamento’ in vista della prova. Rimborsi? Al momento non sono state prese decisioni”.

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L’appello di Fnomceo

Bruno Zuccarelli, coordinatore dell’Osservatorio giovani Fnomceo – la Federazione degli Ordini dei medici -, osserva: “Il mercato privato è fiorito perché non esiste un’offerta adeguata da parte dell’università. Una carenza che si è andata deteriorando sempre di più nel tempo. Oggi non è più una scelta libera, è diventato un mercato forzato. Quindi chi ha i soldi rischia di essere avvantaggiato rispetto a chi non li ha”

"Cosa dovrebbe cambiare”

Ma cosa dovrebbe cambiare secondo Fnomceo, considerate anche le carenze choc di medici, a partire dagli ospedali? “Prima di tutto no al numero aperto in medicina, no al numero chiuso, sì al numero programmato – risponde Zuccarelli -. Vuol dire che uno Stato da qui a 10 anni deve sapere di quanti medici ha bisogno, di quanti cardiologi, ortopedici, otorini. E deve programmare quanti sono in uscita e quanti invece devono entrare. La criticità non è stata tanto dei laureati in medicina ma di quelli che entravano nei corsi di specializzazione. Perché per anni c’è stato il cosiddetto imbuto formativo. Oggi abbiamo una carenza forte di specialisti, medici dell’emergenza, chirurghi, ortopedici e ginecologi”.

Le previsioni da qui a 3-4 anni

“Da qui a 3-4 anni – anticipa il coordinatore Fnomceo – il numero dei laureati in medicina sopravanzerà il numero di quelli che andranno in pensione. Ma il problema è l’attrattività del servizio sanitario. Perché se mi laureo, mi specializzo poi me ne vado in Inghilterra, Francia, Germania o Stati Uniti perché la qualità di vita è migliore, questa è una sconfitta. I colleghi non si specializzano in emergenza per poi andare in ospedale a guadagnare 2.500 euro al mese, fare una vita pessima, avere grandi responsabilità e rischiare aggressioni verbali e fisiche”.