Venerdì 26 Luglio 2024
GIULIA PROSPERETTI
Cronaca

Test Invalsi, migliorano apprendimento e insegnamento: “Anche il Sud è in ripresa"

Mongodi, ricercatore alla Bicocca: “I ragazzi hanno superato il periodo Covid. L’assenza forzata in classe si è sentita di più rispetto alle altre materie"

Russell Crowe interpreta il matematico John Forbes Nash jr. nel film A beautiful mind

Russell Crowe interpreta il matematico John Forbes Nash jr. nel film A beautiful mind

Roma, 26 luglio 2024 – “Non c’è nessuna nuova emergenza e non c’è da correre ai ripari. La situazione non è drammatica. È la stessa, traslata di qualche punto sotto, che avevamo prima del Covid. Ed è positivo che dal rapporto Invalsi emerga un recupero di questo divario, soprattutto al Sud Italia. Non si può sperare dopo due anni dalla fine della pandemia di vedere già un miglioramento. E i risultati positivi in matematica registrati alla scuola primaria – dove gli effetti del Covid ormai sono stati smaltiti – ne sono la prova". Samuele Mongodi, ricercatore del dipartimento di Matematica e Applicazione dell’università degli studi di Milano-Bicocca, e collaboratore per l’organizzazione delle Olimpiadi di Matematica, commenta positivamente i risultati registrati dai test Invalsi 2024 pur segnalando ancora qualche difficoltà tra gli studenti.

L’impatto del Covid sul rendimento degli studenti in matematica è stato significativo?

"In matematica l’assenza dalla classe si è sentita maggiormente rispetto ad altre materie. Noi docenti di matematica non siamo evidentemente riusciti a utilizzare al meglio il mezzo virtuale per insegnare e oggi c’è bisogno di recuperare. Il problema è che i contenuti si possono recuperare con il lavoro individuale ma sul fronte degli aspetti più profondi di comprensione della disciplina è più difficile. I cicli successivi possono fare poco perché non sono attrezzati: io insegno all’università e faccio fatica a interfacciarmi con uno studente che non abbia idea di cosa sia una dimostrazione, una tesi, un’ipotesi. Sono cose che devono essere capite molto prima. Con il Covid è mancata questa parte di comprensione intrinseca che non viene espressamente insegnata ma trasmessa in aula. La matematica ha bisogno di ripetizione, come in certi sport. È importante anche affiancare esperienze pratiche ai concetti teorici".

Come giudica i risultati emersi dalle prove Invalsi 2024?

"I dati Invalsi di quest’anno relativi alla quinta superiore in matematica sono molto positivi. Siamo ancora sotto i livelli pre-pandemia che, tuttavia, erano già in risalita, ma ritengo che non bisogna avere toni catastrofici: guardando al Sud, ad esempio, si nota un dato in crescita lieve rispetto agli ultimi anni. Numeri ancora bassi ma il segnale è incoraggiante".

Perché per molti studenti la matematica risulta così ostica?

"La difficoltà in matematica si vede soprattutto in corrispondenza del cambio del ciclo scolastico, in particolare tra la secondaria inferiore e superiore e nel passaggio dalle superiori all’università. Non vuol dire che alle medie i professori non abbiano fatto un buon lavoro, le criticità derivano dagli adeguamenti dei livelli tra un ciclo e l’altro".

Come arrivano all’università i ragazzi?

"L’eredità del Covid in Italia ha portato ad alzare lo scalino tra l’ultimo anno di scuola e il primo dell’università. Le difficoltà si vedono. Non è un problema di conoscenze, le lacune nei programmi si colmano, ma di comprensione dei principi generali della disciplina. Non si tratta di un problema di qualità di insegnamento del ciclo precedente ma di difficoltà con i concetti di base della matematica".