Lunedì 25 Novembre 2024
GIULIA PROSPERETTI
Cronaca

Belve del Bataclan aiutate da Ong. "Non sapevamo"

La rivelazione di un giornale di Budapest

L'arresto di Salah Abdeslam, feroce regista del massacro di Parigi nel 2015 (Lapresse)

L'arresto di Salah Abdeslam, feroce regista del massacro di Parigi nel 2015 (Lapresse)

Roma, 19 agosto 2017 - Le connessioni tra i terroristi responsabili degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 e il flusso di migranti lungo la rotta balcanica, erano già emerse poche settimane dopo la strage del Bataclan. Le autorità ungheresi avevano infatti affermato che tre dei terroristi responsabili dell’attacco, in seguito identificati come Omar Ismael Mostefai, Samy Amimour e Foued Mohamed Aggad, erano stati reclutati da Salah Abdeslam, ideatore dell’attentato, tra i migranti accampati nella stazione centrale di Budapest Keleti. Quello stesso anno in Finlandia, l’allora ministro dell’Interno Petteri Orpo aveva affermato che circa 300 richiedenti asilo ospitati nel paese, avevano legami con il terrorismo di matrice jihadista.

Per tutta risposta l’Unione Europea accusò l’Ungheria di allarmismo ma, già allora, cominciò a emergere il dubbio che, riguardo alla commistione tra terrorismo e migrazioni, si stesse sottovalutando il problema. Dopo gli attentati di Parigi il coordinatore antiterrorismo dell’UE, Gilles de Kerchove, in una conferenza a Bruxelles, affermò che il collegamento tra il terrorismo e il flusso di migranti era "inesistente". La notizia che i terroristi di Parigi fossero stati reclutati da Abdeslam durante le sue visite a Budapest, a settembre del 2015, venne, così, fatta passare come l’ennesima trovata del primo ministro Viktor Orban per giustificare la sua linea dura antimigranti.

Mentre Abdeslam, attualmente detenuto in Francia e rinviato a giudizio in Belgio, è in attesa di processo insieme al suo complice, Sofiane Ayari, per "tentato omicidio nei confronti di poliziotti in un contesto terroristico", il giornale ungherese Magyar Idok ha rivelato nuovi particolari riguardo al reclutamento dei terroristi a Keleti. Come già emerso da un’inchiesta dei servizi segreti ungheresi, Tek, Abdeslam si era recato più volte a Budapest durante l’estate del 2015 dove ha reclutato i terroristi tra i migranti che stazionavano a Keleti. "Il belga (Salah Abdeslam ndr) – scrive Magyar Idok - ha trasportato in Francia i tre terroristi colpevoli dell’attacco suicida allo Stade de France di Parigi. È venuto nel nostro Paese tre volte a cercare terroristi". Ma quello che emerge dall’inchiesta del quotidiano ungherese è il rapporto tra Abdeslam e una non specificata Ong. Abdeslam, secondo Magyar Idok, avrebbe, infatti, "trascorso alcuni giorni presso la stazione ferroviaria in compagnia di un’attivista di un’organizzazione umanitaria in attesa dell’arrivo dei due terroristi". I terroristi coinvolti negli attentati di Parigi sarebbero, dunque, transitati per la rotta dei migranti che passava per l’Ungheria. Abdeslam li avrebbe poi, accompagnati con un auto in affitto in Belgio. In seguito sarebbe tornato nuovamente a Budapest a inizio settembre. La Ong, è stato accertato, era all’oscuro dell’identità dei terroristi.

Questa volta, scrive Magyar Idok, "un attivista lo ha ospitato a casa sua e poi lo ha portato in Belgio con altri migranti illegali provenienti dalla Siria, Mohamed Belkaid e Najim Laachraoui, viaggiando con falsi passaporti siriani". Belkaid, in seguito, ha perso la sua vita in un combattimento contro la polizia a Bruxelles, Laachraoui, invece, ha commesso un attentato suicida all’aeroporto Zavantem di Bruxelles. Il giornale non rivela il nome della ong di cui faceva parte l’attivista, tuttavia, a settembre del 2015, in piena emergenza migranti, l’unica presente alla stazione di Budapest era la ong ungherese Migration Aid. A partire dal marzo 2016 la rotta balcanica, cioè il tragitto dal Medio Oriente all’Europa centrale, è chiusa.