
L'inchiesta della Procura di Perugia
Perugia, 20 marzo 2025 – Addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale. E’ l’accusa con la quale è finito in manette un 46enne di origine marocchina, residente nel bresciano. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Perugia, è cominciata nel 2023 ed è stata condotta dal centro operativo per la sicurezza cibernetica che ha sede nel capoluogo umbro insieme alla Digos di Brescia.
Indagini e scoperte
L’uomo era presente in gruppi Whatsapp riconducibili allo Stato Islamico ai quali si poteva accedere solo su invito da parte degli altri membri. Perquisendo una rimessa nella disponibilità del 46enne, i poliziotti hanno rinvenuto numerosi manoscritti inneggianti al martirio e alla guerra santa. L'uomo aveva fatto ricerche online per trovare manuali e istruzioni per fabbricare armi artigianali e sul cellulare gli investigatori hanno trovato materiale di propaganda jihadista. Gli accertamenti sono cominciati nel novembre 2023, quando, sulla base delle informazioni acquisite tramite attività sotto copertura, gli investigatori della polizia postale hanno sviluppato mirati approfondimenti nei confronti dell'indagato.
Conferme e provvedimenti legali
"I successivi approfondimenti investigativi - spiega una nota firmata dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone - hanno poi confermato la centralità della Rete e dei circuiti mediatici internazionali nell'attività di propaganda jihadista, finalizzata al proselitismo ed all'esaltazione delle azioni terroristiche riconducibili allo Stato Islamico a cui ha aderito il 46enne".
Dalla procura di Perugia è partita la richiesta per l'emissione di un provvedimento urgente, motivato da un concreto pericolo che lo straniero potesse rendersi responsabile di reati di maggiore gravità. Il Gip ha quindi emesso un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere. Contestualmente il giudice si è dichiarato incompetente, ordinando la trasmissione degli atti alla procura di Brescia per la prosecuzione dell'azione penale nei confronti dell'indagato. Una volta emesso il provvedimento, gli agenti hanno rintracciato il 46enne ed eseguito la misura cautelare trasferendo l'uomo in carcere a Brescia.