Messina, 17 giugno 2024 – Prima una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 oggi al largo delle Isole Eolie (Messina), i sismografi dell’Ingv l’hanno registrata alle 00.53, a una profondità di 189 chilometri. Poi un secondo episodio nella zona di Milo (Catania), di magnitudo 2 alle 1.55; infine una scossa della stessa magnitudo alle 4.40 vicino a Caltagirone (Catania).
Che cosa sta succedendo? Abbiamo rivolto 3 domande a Carlo Meletti dell’Ingv.
I tre episodi sono legati?
“No – chiarisce il sismologo -. Sono 3 cose distinte. Il caso delle Eolie è ben conosciuto, le scosse possono arrivare anche a 400 chilometri di profondità e sono legate alla subduzione dell’arco calabro”.
A questo link tutte le info dell’Osservatorio etneo Ingv
Che cos’è la subduzione dell’arco calabro?
Con subduzione dell’arco calabro, spiega Meletti, s’intende il fenomeno della “placca ionica che affonda al di sotto della Calabria e delle Eolie, arrivando a grandissime profondità. Gli eventi possono raggiungere anche magnitudo di 5 o 6. Ma a quelle profondità non vengono nemmeno avvertiti dalla popolazione".
Come vanno interpretate le altre due scosse?
"La scossa registrata a Milo – riprende Meletti – è invece un evento etneo, legato dunque all’attività dell’Etna. Si possono registrare sia terremoti legati all’attività vulcanica che scosse legate a faglie ben conosciute”. Lo stato di salute dell’Etna viene costantemente monitorato dall’Ingv e ‘raccontato’ in bollettini settimanali.
Infine, “il terzo evento di Caltagirone è un’altra cosa ancora, si tratta di un terremoto tettonico legato alla presenza di faglie”.