Roma, 20 settembre 2022 - Terremoto in Messico il 19 settembre per tre volte, 1985-2017 e 2022: che risposta si dà uno scienziato, visto che sicuramente non possiamo parlare di cabala? “La risposta è semplicissima, non c’è una spiegazione razionale“, mette in chiaro Maurizio Pignone, sismologo dell’Ingv che ha passato l’estate a rinfrescarsi la memoria sui terremoti storici, a giorni uscirà un calendario con mille anni di scosse in Italia. Più o meno trecento eventi e una certezza: non si salva (quasi) nessuno, "forse la Sardegna", ammette l'esperto. Poi chiarisce: "I terremoti non seguono statistiche o intervalli temporali precisi. La storia sismica ce lo insegna".
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In Italia ci sono date e coincidenze speciali?
"Cercando nel nostro 'calendario' dell'Ingv: il 4 aprile si sono registrati due terremoti di magnitudo 6, uno in Calabria centrale nel 1626 e un altro invece nel 1781 in Emilia Romagna, nel Faentino. Un'altra data doppia è il 5 giugno, abbiamo avuto uno degli eventi più forti in assoluto mai avvenuti nel Centro Sud, il sisma del Sannio Beneventano, di magnitudo 7.1, era il 1688".
"Cosa ci dicono mille anni di terremoti in Italia"
Ma cosa ci dicono mille anni di terremoti in Italia? "Prima di tutto che il nostro paese è tutto sismico, la distribuzione segue la famosa mappa di pericolosità. In questo calendario abbiamo inserito i terremoti che hanno avuto l'impatto maggiore. Esistono due misure, quella più importante è la magnitudo, che considera l’energia liberata. Poi c'è l’impatto sul territorio, che si calcola con la famosa scala Mercalli e i suoi 12 gradi. Non abbiamo considerato i terremoti strumentali, sarebbero in media 40 al giorno, 15-16mila all'anno".
Nelle sale dell'Ingv
Coincidenze incredibili, per un profano
"Alla fine - conclude il sismologo - la ruota di 365 giorni e la distribuzione geografica in qualche modo può casualmente dirci che in uno stesso giorno registriamo in anni diversi più terremoti, nello stesso luogo. Ma è assolutamente una casualità. Alla fine noi non ci focalizziamo mai sulla data e sull’orario, non ci interessa da un punto di vista scientifico ma solo dal punto di vista statistico".
Il lavoro dell'Ingv
"Noi come Ingv lavoriamo molto alla percezione del rischio sismico - spiega Pignone -. Quindi dobbiamo informare le persone che quel territorio può essere colpito dal terremoto. E qual è la notizia più importante che possiamo dare ai cittadini? Che ci sono stati episodi in passato. Per questo stiamo lavorando a un calendario che sarà pronto a giorni. Perché la regola è: se ci sono stati terremoti di una certa magnitudo, questi terremoti poi si ripeteranno".
I tre anniversari del 2022
Quest'anno registriamo tre anniversari di peso, ricorda il sismologo: i 10 anni dal terremoto dell'Emilia - qui siamo sempre al ricordo, non ancora alla memoria -, i 20 anni da San Giuliano di Puglia - "che ha cambiato moltissimo anche la legislazione" - e i 60 anni "dal sisma in Irpinia e nel Sannio. Un terremoto dimenticato". La memoria di quEll'evento - con meno di 20 morti - è stata praticamente cancellata dal sisma devastante del 1980. Confida Pignone: "Mi sono occupato dei terremoti anche perché l’ho vissuto, avevo 9 anni e sono rimasto un mese e mezzo fuori casa. Poi ho fatto le scuole fino al liceo nei garage, per 10 anni. Quindi il terremoto mi ha profondamente cambiato. Come succede sempre. Ogni evento passa dalla storia delle persone".