Mercoledì 5 Febbraio 2025
REDAZIONE CRONACA

Terremoti, scatta il tweet automatico Ingv se superano magnitudo 3.0

L'istituto precisa che che i tweet saranno lanciati solo se i parametri di qualità indicheranno che le informazioni preliminari saranno sufficientemente affidabili

Terremoto: un sismografo (Ansa)

Roma, 4 settembre - C'è il terremoto? Se la magnitudo supera i 3.0 gradi, da oggi scatta il tweet automatico - nel giro di pochi istanti - dell'Ingv, che comunica la potenza del sisma e il suo epicentro grazie alle sue 400 stazioni di rilevamento.

La 'magia' è  frutto del nuovo sistema di alert pubblico attivato sul canale Twitter dell'Ingv - @INGVterremoti - che dà la localizzazione preliminare dei terremoti calcolata dal software predisposto nella Sala di Sorveglianza Sismica di Roma. Senza alcun intervento umano, il tweet indicherà in tempo quasi reale la stima dell'epicentro e della magnitudo. 

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia tiene però a precisare che i tweet saranno lanciati solo se i parametri di qualità indicheranno che le informazioni preliminari saranno sufficientemente affidabili e che questa informazione verrà trasmessa a margine della comunicazione che comunque la Sala di Sorveglianza Sismica dell'Istituto invia in occasione di questi eventi al Dipartimento di Protezione Civile.

Spiega Emanuele Casarotti dell'Ingv:  "La localizzazione e la magnitudo automatiche sono calcolate dal software senza intervento umano e sono dunque soggette alle incertezze delle coordinate ipocentrali e della magnitudo insite al sistema di calcolo".  Comunque una bella novità, visto che finora l'Ingv ha comunicato solo la localizzazione rivista dai sismologi di turno nella Sala di Sorveglianza Sismica, "operazione che richiede fino a 30 minuti di elaborazione - sottolinea Casarotti - in media circa 10-12 minuti dal terremoto". 

E dunque la notizia del sisma viene diffusa il più rapidamente possibile, anche se - riconoscono all'Ingv - la rapidità può andare a scapito della accuratezza dell'informazione, e sarà possibile qualche imprecisione: per questo epicentro e magnitudo saranno comunicati inizialmente senza indicare valori specifici. In pratica per la magnitudo verrà fornito un intervallo di valori, mentre per l'epicentro verrà indicata inizialmente solo la provincia o la zona se in mare o al di là dei confini nazionali.

"Nella Sala di Sorveglianza Sismica dell'Ingv di Roma - spiega Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto - arrivano in tempo reale i segnali, vale a dire i sismogrammi, delle quasi 400 stazioni della Rete Sismica Nazionale e di altre reti che a essa contribuiscono. I segnali sono tutti digitali e gestiti da software dedicati. Quando un determinato numero minimo di stazioni registra un terremoto, i sistemi informatici associano i segnali tra di loro e tentano di calcolare la localizzazione ipocentrale e di determinare la magnitudo". Durante questa operazione, che può richiedere 1 o 2 minuti di tempo, viene valutata, con parametri qualitativi, anche la bontà della determinazione fatta. 

"A questo punto - riprende Casarotti - i sismologi iniziano la revisione della localizzazione e della magnitudo: analizzano i singoli segnali, verificano che i software abbiano funzionato correttamente nell'identificare l'arrivo delle onde P e delle onde S e nel calcolare le ampiezze massime". Al termine della revisione, viene ricalcolata la posizione del sisma - latitudine, longitudine, profondità - e stimata nuovamente la magnitudo. A seconda della potenza del terremoto  e delle complessità geologiche della regione colpita, possono essere necessari fino a 30 minuti per completare la revisione.