Martedì 18 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

Terremoto Campi Flegrei, la magnitudo del 13 marzo è stata rivista al rialzo. Ecco perché

Da 4.4 a 4.6: è la più forte mai registrata negli ultimi 40 anni. Le stime ricalcolate: c’entra la durata del sisma

Le stazioni che misurano i movimenti sismici nell'area dei Campi Flegrei (INGV)

Le stazioni che misurano i movimenti sismici nell'area dei Campi Flegrei (INGV)

Napoli, 18 marzo 2025 – Non 4.4 ma 4.6: è stata rivista al rialzo la magnitudo del terremoto che ha colpito i Campi Flegrei lo scorso 13 marzo. L’Osservatorio vesuviano dell’Ingv ha effettuato la consueta revisione settimanale delle stime, ricalcolando la quantità totale di energia liberata dall'evento sismico di 5 giorni fa e aumentando di 0.2 punti il valore: 4.6 è sicuramente la magnitudo più alta mai registrata nell’aerea negli ultimi 40 anni. Ma perché la misurazione è cambiata? 

"Il nostro laboratorio fa ogni settimana uno studio sugli eventi sismici e su quella scossa il valore è stato modificato perché l'approfondimento ha tenuto conto della magnitudo durata, che sale quindi a 4,6 perché il terremoto è durato molto tempo"spiega Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano Ingv . La scossa "è stata sicuramente la più forte da quando abbiamo una rete strumentale nei Campi Flegrei che è lì almeno da 40 anni", conferma. 

E’ comune che ci siano delle variazioni tra la misurazione istantanea e quella rivista. “Per tutte le scosse abbiamo un servizio in sala che dà immediatamente la magnitudo. Poi si passa alla revisione che viene data con maggiore calma ed è più precisa”.

Non cambia la mappa dell’accelerazione del suolo, relativa al 13 marzo, che resta di quasi un 1 g (l’unità di misura dell’accelerazione di gravità) nella zona epicentro del terremoto e cioè tra il lungomare di Napoli e Pozzuoli. Secondo l’ultimo bollettino dell’Osservatorio, datata 18 marzo, i dati raccolti nell’ultimo mese evidenziano una ripresa del sollevamento del suolo, con un “valore medio preliminare di velocità mensile di circa 30±5 mm/mese”. Questo vuol dire che la terra si sta sollevando di almeno 3 centimetri al mese sul livello del mare. Ed è proprio questo sollevamento a liberare energia, scatenando il sisma. L’Ingv sottolinea ancora che allo stato attuale non è possibile fare previsioni sugli eventi a breve o a lungo termine. Al livello invece geochimico non si registrano variazioni sostanziali del parametri misurati.