Giovedì 12 Settembre 2024

Terremoto Amatrice, Conte: "Da Recovery Fund contributo per risorse"

Il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella nel giorno del quarto anniversario del sisma del centro Italia: "Ricostruzione ancora incompiuta". La protesta degli amatriciani: tanti posti vuoti alla cerimonia in ricordo delle vittime. Il Vescovo di Rieti: "Questione Appennino non ha smosso quanto Ponte Morandi"

Amatrice, la protesta di una cittadina (Ansa)

Amatrice, la protesta di una cittadina (Ansa)

Roma, 24 agosto 2020 - "Nella triste ricorrenza del quarto anno dal gravissimo terremoto che provocò nell'Italia Centrale più di trecento vittime e oltre quarantamila sfollati, desidero ancora una volta esprimere ai cittadini di Amatrice, Accumuli, Arquata, Pescara del Tronto e delle altre zone colpite, vicinanza e solidarietà". Quattro anni dopo l'Italia ricorda il terremoto che colpì il centro Italia. Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riportano in superficie le ferite aperte alle 3.36 del 24 agosto 2016 quando un sisma potentissimo, con epicentro nel comune di Accumoli, colpì i comuni della zona, fra Accumoli e Arquata del Tronto, provocando più di 300 morti e migliaia di sfollati.

"Il pensiero che si rinnova va, anzitutto, alle vittime e ai loro familiari - prosegue Mattarella nel suo messaggio -. E ai tanti che hanno perduto casa o lavoro - e spesso entrambi - in quella notte drammatica. Nonostante tanti sforzi impegnativi, l'opera di ricostruzione dei paesi distrutti - da quel sisma e da quelli che vi hanno fatto seguito in breve tempo - è incompiuta e procede con fatica, tra molte difficoltà anche di natura burocratica".

Il Presidente della Repubblica chiude così la dichiarazione: "Nello spirito di solidarietà, fondamento della nostra Costituzione, la Repubblica - in tutte le sue istituzioni, territoriali e di settore - deve considerare prioritaria la sorte dei concittadini più sfortunati colpiti da calamità naturali, recuperando, a tutti i livelli, determinazione ed efficienza".

La messa in ricordo delle vittime

È iniziata ad Amatrice la messa per ricordare le vittime del terremoto del 2016. A celebrarla, nel campo sportivo della città simbolo del sisma in provincia di Rieti, il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili. Sul prato del campo circa 600 sedie, secondo il distanziamento previsto dalle regole del Covid. Molti i parenti delle vittime seduti per assistere alla messa. Alla messa stanno assistendo tra gli altri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il commissario straordinario Giovanni Legnini.

La protesta degli amatriciani

All'arrivo all'impianto sportivo di Amatrice, il premier Giuseppe Conte ha potuto subito notare l'amarezza degli amatriciani. Gli abitanti del comune sconvolto dal terremoto del 2016 non hanno riempito i posti previsti in platea. Una delle residenti si è così rivolta al premier: "Siamo amareggiati, ci sono solo promesse, solo promesse". Conte ha così risposto alla signora: "Ne parliamo dopo la cerimonia signora, ne parliamo a casa sua".

Vescovo: "Non ha smosso come Ponte Morandi"

"Il Papa mi ha chiamato e mi ha detto: 'Domani alla messa ad Amatrice e ad Accumoli porta i miei saluti alla gente. Di' loro che sono vicino. E che invio la mia benedizione", così durante la messa vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili. Domenico Pompili celebrando messa nell'anniversario del terremoto. "In realtà - ha detto ancora il vescovo di Rieti - quella di ieri è l'ennesima volta in cui Francesco si è informato della situazione dopo il terremoto. Il Papa, insomma, è tra quelli che non aspettano l'anniversario per ricordarsi del terremoto. Quel che evita ad un anniversario di scadere nella retorica è questa continuità nel tempo". 

Pompili ha scosso le coscienze: "Chiediamo perdono se siamo per caso tra quelli che si svegliano a questo dramma solo in coincidenza del 24 agosto. Allora saremmo semplicemente 'retorici' sia che si tratti di gente comune, sia che si tratti di istituzioni, sia che si tratti di media".

"Tutto l'Appennino non ha 'smosso' quanto da solo ha mobilitato il ponte di Genova - ha sottolineato Pompili - Da Amatrice può venire qualcosa di buonò, a parte l'amatriciana? Niente di buono, visto che la ricostruzione è stata sin qui caratterizzata da una lentezza non più sostenibile". "La ricostruzione non basta se non si cura la qualità dei legami interpersonali, piuttosto che inseguire ciascuno gli affari propri. A essere privilegiata dovrà essere la relazione e non la speculazione, la fiducia e non il sospetto, se si vuole davvero rinascere. Non vogliamo morire di aiuti ma vivere delle nostre risorse: ovvero l'acqua che disseta Roma, l'aria, ancora più pura ai tempi del virus, e infine la terra, sterminata possibilità di vita".

Ex sindaco Pirozzi diserta cerimonia

L'ex sindaco di Amatrice e attiale consigliere regionale del Lazio, Sergio Pirozzi, non ha preso parte, volutamente, alla cerimonia di oggi. Pirozzi ieri sera invece era presente alla veglia di preghiera per le vittime del sisma: "Oggi i posti vuoti, in quel campo la dicono lunga - ha poi detto l'ex sindaco - è la dimostrazione che era meglio se i politici andavano al mare oggi. Io sono fuori, e ci resto. Sto con i sanitari che da qui non sono mai andati via".

Conte: "Ora strada giusta per ricostruzione"

"Con la normativa vigente era pressoché impossibile ricostruire. Con il nuovo commissario Legnini c'è un quadro per accelerare sicuramente la ricostruzione. Abbiamo fatto un grande sforzo normativo, per il quale devo ringraziare tutti quanti, per modificare la disciplina vigente. Adesso si può ricostruire seguendo il criterio della riqualificazione edilizia e non delle nuove costruzioni, e questo velocizzerà e non poco le procedure", così il premier Giuseppe Conte ad Amatrice dopo la cerimonia di commemorazione delle vittime del terremoto del 24 agosto 2016. "Dobbiamo fare presto contro il rischio spopolamento di queste aree. E' una corsa contro il tempo. Sicuramente le risorse del Recovery Fund potranno dare un contributo per integrare quelle già stanziate". Il premier ha poi sottolineato: "I cittadini fanno bene a protestare, a lamentarsi, a chiedere, a pretendere. Non devono giustificarsi con nessuno. E' a loro che vogliamo e dobbiamo dare risposte".

Conte incontra amatriciani

Dopo la cerimonia, in forma privata e lontano dai media, il premier Conte ha incontrato alcuni abitanti di Amatrice. In particolare una coppia di amatriciani che, nella notte del terremoto, ha perso il figlio. La coppia si era recata alla cermimonia con magliette e mascherine in cui, per iscritto, si chiedeva di voler parlare con il capo del governo.