Martedì 3 Settembre 2024
GABRIELE MORONI
Cronaca

Terno d’Isola, rivolta per la sicurezza: “Ora dovete ripulire questo paese”

l sindaco dopo le proteste seguite all’aggressione: “Intervento massivo per ristabilire la tranquillità. Chi è stato segnalato non deve circolare. Schiamazzi? Quelli sono i ragazzi: si muovano i genitori”

Il luogo dove è stata uccisa Sharon e Gianluca Sala sindaco di Terno d'Isola

Gianluca Sala è il sindaco di Terno d’Isola giunto al secondo mandato

Terno d’Isola (Bergamo), 3 settembre – Sindaco Sala, l’incubo è finito. Gianluca Sala è il sindaco di Terno d’Isola al secondo mandato. “Da un lato non si può non provare un certo sollievo. Dall’altro, però, c’è la consapevolezza che si è verificato quanto preannunciato e in qualche modo denunciato. Avevamo segnalato più volte certe situazioni alla forze dell’ordine.È chiaro che non hanno solo Terno d’Isola da controllare, ma alcune situazioni andavano comunque monitorate. Se Terno è un punto di riferimento per certe persone, qualcuno ci spieghi il perché e intervenga per eliminare questa abitudine, l’abitudine di ritrovarsi a Terno. Per quello che riguarda, invece, la figura di chi ha compiuto il delitto, ci si domanda perché persone che sono state segnalate, possano ancora trovarsi in circolazione”.

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Allora cosa chiedete?

“Noi vogliamo che sul nostro territorio ci sia un intervento massivo per ristabilire la tranquillità, che sarà raggiunta quando non vedremo più qui questi personaggi. Negli ultimi anni ci siamo attivati ripetutamente per inviare le segnalazioni di pericolo. La tragedia di Sharon è avvenuta casualmente è avvenuta nel territorio di Terno. Il mio appello alla forze dell’ordine e agli inquirenti è quello che tolgano dalla circolazione chi crea sgomento e paura tra i cittadini”.

Perché Terno?

“Terno ha in più, rispetto agli altri paesi, la stazione e il fatto di essere al centro dell’Isola Bergamasca, che comprende ventiquattro Comuni. Per il resto, Terno non vive problematiche diverse dagli altri paesi”.

Ancora in questi giorni, anche dopo il fermo dell’assassino di Sharon, residenti e negozianti di piazza Sette Martiri hanno lamentato la presenza di spacciatori, di ubriachi, di gente che schiamazzava di sera e nelle ore notturne e rispondeva in maniera minacciosa alle proteste dei cittadini.

“Distinguiamo le situazioni. Chi vende droga vuole l’anonimato, i pusher vogliono passare inosservati, non attirare l’attenzione. Gli altri, quelli che schiamazzano e fanno uso di alcol, sono spesso ragazzi in età scolare. La domanda è dove siano genitori e famiglie che in qualche modo dovrebbero rispondere dei loro comportamenti. Sono situazioni che si verificano in ogni paese. La differenza è che da noi si verificano nella piazza, che è il centro del paese e questo provoca una risonanza maggiore.

Le forze dell’ordine ne sono a conoscenza e ci attendiamo una risposta immediata da parte loro”.

Un pensiero per la famiglia di Sharon.

“Nei primi giorni di incontri con papà Verzeni ci siamo confrontati e parlati. Da parte nostra c’è una promessa: fare tutto il possibile per agevolare al massimo le indagine e avere delle risposte.

Risposte che non avrebbero mai restituito Sharon ai suoi cari e a Sergio, ma che erano necessarie per capire il perché di quel gesto che, alla fine, è risultato senza un perché. Da parte dell’amministrazione è stata data tutta la collaborazione”.