Mercoledì 17 Luglio 2024
COSIMO CECCUTI
Cronaca

Guerra fredda e minaccia atomica, l’equilibrio del terrore nelle tracce della maturità 2024

Il tema storico svolto a partire da uno scritto di Giuseppe Galasso: dalla divisione in blocchi nel secondo Dopoguerra al trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari del 1963

La bomba atomica su Nagasaki, agosto 1945 (Reuters)

La bomba atomica su Nagasaki, agosto 1945 (Reuters)

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale la divisione in blocchi contrapposti, non soltanto politico-militari ma anche economico-sociali, è il carattere di assoluta novità. Sul piano strategico l’iniziale egemonia degli Stati Uniti, dovuta al monopolio della bomba atomica, viene colmata allorché i russi riescono a dotarsi di un ordigno identico (1949). Nel 1950 lo scontro fra le due Coree rischia di trasformare la guerra fredda” in “calda”, ma USA e URSS riescono a confinarlo in dimensioni limitate proprio per l’incombente minaccia atomica. Nei successivi decenni le due Superpotenze non rinunciano ad allargare le loro rispettive sfere di influenza e a difenderle, ma esitano a fare ricorso a forme di guerra generalizzata: a impedire che degenerino sarà la prospettiva nucleare, il vero e proprio equilibrio del terrore.

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L’aumento della potenza distruttiva delle bombe atomiche non va disgiunta dalla continua ricerca e dall’introduzione di nuove tipologie di armi, sempre più sofisticate: sottomarini nucleari, bombardieri strategici, missili intercontinentali. Il rischio tremendo corso in occasione della crisi di Cuba (1962) spinge le due Superpotenze a intraprendere forme di limitazione nella corsa agli armamenti.

In Occidente si è anche sviluppato un forte movimento pacifista, con la partecipazione di alcuni grandi intellettuali e scienziati. USA e URSS sono interessate a evitare che altri Stati entrino in possesso della bomba atomica, perché questo può ridimensionare la loro egemonia sui rispettivi blocchi e soprattutto creare situazioni ingestibili in aree delicate. Nel 1963 Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna firmano un trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari nell’atmosfera, nello spazio e sott’acqua, per evitare gli effetti del fall-out, la caduta delle scorie radioattive. Inizia così un cammino arduo e lungo sulla via della limitazione degli armamenti che di recente sembra essersi bruscamente interrotto.