Giovedì 18 Luglio 2024

Telefono Azzurro, presentato il bilancio sociale. Un piano strategico per la sicurezza dei minori online e offline

Nel 2023 sono stati 2.188 casi gestiti dalla Fondazione, con una media di 182 ogni mese. Il presidente Caffo: “Impegno per implementare il benessere psichico di bambini e adolescenti”

Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro

Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro

Roma, 17 luglio 2024 – Non solo la fotografia dei progetti messi in campo e degli obiettivi raggiunti nel 2023, ma un vero e proprio piano strategico che dà il senso dei tanti – e sempre più urgenti – fronti di bisogno che emergono dall’ascolto quotidiano di bambini, adolescenti, famiglie ed educatori, e delle competenze e delle progettualità necessarie per mettere in campo risposte concrete ed efficaci per accompagnare e guidare le nuove generazioni verso un futuro sicuro, rendendoli consapevoli di rischi e pericoli che corrono online e offline. È questo quanto emerge dal bilancio sociale della Fondazione SOS Il Telefono Azzurro ETS, presentato oggi a Roma presso Sala Cinema Trevi, che mette in primo piano quella che è oggi l’emergenza più drammatica (e più nascosta), quella della fragilità del benessere e della salute psicofisica di bambini e adolescenti che vivono in bilico tra il mondo reale – dove incontrano sempre meno certezze e faticano a stabilire equilibrate relazioni sociali – e i tanti mondi del digitale che sono pieni di attrattive e di opportunità, ma anche densi di pericoli che giovani e giovanissimi non hanno ancora gli strumenti per affrontare.

Le voci e i dati che quotidianamente Telefono Azzurro accoglie dimostrano come le situazioni di disagio che l’infanzia vive abbiano ormai superato il livello di guardia: crescono esponenzialmente gli istinti suicidi, gli atti di autolesionismo anche gravi, i casi di depressione, le fughe da casa. Nel 2023 sono stati 2.188 i casi gestiti da Telefono Azzurro attraverso la linea gratuita per bambini e adolescenti 19696, una media di 182 casi gestiti ogni mese, circa 6 al giorno; 2.609 invece i casi gestiti dalla linea 114 Emergenza Infanzia, una media di 217 casi gestiti al mese, oltre 7 al giorno e 94 i casi di bambini scomparsi gestiti dalla linea 116.000.

A pesare sono anche i due anni di pandemia e i lunghi periodi di lockdown, la paura per le guerre in corso e le crisi ambientali ed economica: tutte motivazioni apparentemente esterne, ma che condizionano notevolmente i comportamenti di bambini e adolescenti. Diversi sono i fenomeni che vengono osservati sempre più spesso: la progressiva riduzione della socializzazione, la diminuzione delle relazioni affettive e di esperienze tipiche del percorso di crescita sono tutti fenomeni in continua crescita negli ultimi anni, così come la crescente pressione per la performance. A tutto ciò si aggiunge l’utilizzo sempre più pervasivo delle tecnologie digitali. E queste sono alcune delle nuove sfide che la Fondazione S.O.S. il Telefono Azzurro ETS si trova quotidianamente ad affrontare, per poter cogliere – con anticipo e in maniera costante – la sfida di questi cambiamenti, per essere in grado di interpretarli mettendo come sempre al centro l’ascolto e la tutela dei minori, per trovare modelli di intervento innovativi idonei a fornire risposte concrete per accompagnare e guidare bambini e adolescenti verso un futuro sicuro, rendendoli consapevoli di rischi e pericoli che corrono online e offline.

"Abbiamo bisogno che di diritti di bambini e adolescenti si parli in maniera corretta, informata, scientifica. La velocità trasformativa del digitale modifica lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei ragazzi che si trovano a gestire, spesso da soli, forme di difficoltà e disagio, oltre a essere esposti a molti rischi. Il senso di angoscia dei più giovani influisce sulle loro aspettative future e noi non possiamo lasciarli soli consentendo che i mondi digitali e i social network colmino le lacune delle reti familiari e le difficoltà delle scuole nello svolgere, con le famiglie, un ruolo educativo. Per questo come Telefono Azzurro ci impegniamo a implementare quella che è una vera e propria piattaforma per il rispetto dei diritti di bambini e adolescenti con strumenti, innovazione, studio, partecipazione e confronto multistakeholder per promuovere tutela e benessere psicofisico dei minori, per dare risposte certe a un futuro oggi troppo incerto", spiega Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro.

È necessario definire nuovi modelli di ascolto, di comprensione e di intervento rispetto ai vissuti di un’infanzia che deve fare i conti con nuove complessità, rispetto alle quali anche gli adulti di riferimento e i soggetti educativi hanno bisogno di maturare strumenti nuovi. Ed è fondamentale per Telefono Azzurro tradurre le conoscenze maturate in strumenti d’azione concreti e sempre più efficaci, mantenendo quella continuità tra competenza teorica e contatto pratico con la realtà dei ragazzi.

Da qui l’impegno della Fondazione nell’ambito dello studio, della ricerca, della conoscenza attraverso collaborazioni con realtà accademiche italiane e internazionali, trova una naturale declinazione nel rafforzamento degli strumenti di formazione messi a disposizione di coloro che sono chiamati ad accompagnare i ragazzi nei loro percorsi. Un impegno che diventa arricchimento e condivisione, grazie al sempre maggiore protagonismo di Telefono Azzurro all’interno dei grandi network internazionali che si occupano di tutela e promozione dell’infanzia (come Icmec, Ncmec, We Protect, Eurochild, Missing Children Europe, Inhope, Insafe, per citare i principali), ma anche attraverso la collaborazione propositiva con un’ampia rete di aziende, a partire dalle istituzioni italiane ed europee e dalle grandi corporation della tecnologia, per diffondere la consapevolezza della necessità di uno sviluppo che sia sempre più a misura di bambino e di adolescente.

“Quella che stiamo affrontando è una sfida molto grande, perché rispetto alla velocità con cui l’innovazione continua la sua avanzata, il mondo adulto sta vivendo una fase di arretramento. Da un lato infatti crescono le competenze e la confidenza con il mondo digitale, ma dall’altro lato si continua ad affrontare il digitale con poca capacità di visione e di previsione. L’obiettivo è di continuare ad attivare forme di collaborazione e progetti comuni e trasversali capaci di tutelare e mettere al primo posto il benessere mentale di bambini e adolescenti e per farlo serve un patto di corresponsabilità tra istituzioni, professionisti, aziende tecnologiche, mondo accademico, società civile e le aziende leader del mercato. Un patto che coinvolga e accolga anche i ragazzi come protagonisti attivi, ed è quello su cui Telefono Azzurro sta lavorando”, conclude il professore Caffo.