Roma, 25 gennaio 2025 – Cellulare alla guida, con il nuovo codice della strada di Matteo Salvini e la battaglia per la sicurezza stradale, entrano in campo le nuove generazioni di telecamere potenziate anche dall’intelligenza artificiale. Dal TruCam allo Street control alla telecamera ‘australiana’ che tenta anche Milano all’ultima novità sulle strade della Toscana, Seatbelt and phone detection.
Ma come funzionano? Lo abbiamo chiesto a Roberto Benigni, vicepresidente Anvu, l’associazione professionale polizia locale d’Italia.
Cosa sapere per punti
Distrazione terza causa di incidenti stradali
“Il TruCam è un telelaser che fa i filmati, invece di scattare le fot
o – ricorda Benigni -. Ed è capace di vedere prima e dopo la postazione”, rendendo quindi inutili le inchiodate alle quali siamo abituati. Ancora: “La visione migliore è garantita dai rettilinei, se ci sono le curve lo strumento non riesce a vedere bene. La distanza ottimale è di circa 400 metri, ma con un rettilineo lungo quella capacità si può estendere anche oltre il chilometro”.Ma quanto è diffusa in Italia l’installazione di queste telecamere? “Ancora non così tanto, anche per i costi – riconosce Benigni -. All’estero sono sicuramente più avanti di noi. Anche perché c’è un’altra mentalità, spendono di più le amministrazioni, e c’è un’organizzazione molto diversa delle polizie locali”.
Autovelox ‘congelato’
Mentre ancora non è stato risolto il nodo autovelox - giudici di pace ma soprattutto sentenze della Cassazione hanno ribadito che servono sia approvazione che omologazione, una circolare del Viminale ha appena diramato le istruzioni ai prefetti per difendersi dai ricorsi -, i nuovi sistemi stanno però prendendo piede, forse perché i sindaci li considerano strumenti meno problematici. Ma si aprono altre domande, una su tutte: come conciliare telecamere capaci di sapere tutto su quel che facciamo in auto con il diritto alla privacy?
Telecamere anti smartphone, sicurezza o sanzioni?
Ma questi nuovi sistemi servono per garantire la sicurezza? “Prima di tutto - è netto Benigni - servono per fare sanzioni. Perché la sicurezza dovrebbe essere garantita cambiando la mentalità delle persone. Diciamo subito che l’effetto deterrente della patente sospesa con il nuovo codice della strada ha contribuito a ridurre il numero di verbali per l’articolo 173, l’uso del telefonino al volante. Perché quando ti porto via la patente già alla prima violazione, di certo stai più attento”. E c’è persino la psicosi della multa se si sta usa lo smartphone al semaforo rosso. “In teoria la sanzione è possibile - ribadisce Benigni -. Perché la sosta è un momento della circolazione. Uno pensa, sto fermo, posso telefonare”. Invece no. Ed è bene ricordare che nell’elenco degli ‘strumenti’ vietati ci sono anche tablet o computer portatili, perché sì è capitato di fermare automobilisti che stavano maneggiando anche quelli.
"Il nuovo codice della strada? Deve ancora arrivare”
E sarà bene anche ricordare che la riforma non è ancora completa. Il governo ha la delega per intervenire sul codice, quindi cosa ci possiamo aspettare? “Chiariamo intanto che quelle in vigore dal 14 dicembre sono modifiche urgenti, tese al miglioramento della sicurezza stradale, come c’è scritto negli atti parlamentari – mette in chiaro Benigni -. Poi la vera revisione sarà quella che verrà fatta entro la fine dell’anno. Il governo potrebbe anche cambiare gli stessi articoli modificati adesso. C’era l’urgenza di emanare alcune disposizioni per gli argomenti più importanti, dal telefonino ai monopattini all’abuso di alcol e droga. Ma una riforma organica di tutto il codice richiede molto più tempo, vanno analizzati tutti gli articoli, bisogna riascoltare tutte le associazioni dì categoria, compresi per dire taxisti e noleggiatori. Ed è un lavoro non indifferente. E dovranno uscire, ad esempio, anche i decreti attuativi per gli strumenti che sanzionano in modo automatico, ma tra questi non c’è la velocità. Riguardano altre infrazioni, come mancanza di revisione, di assicurazione, andare senza casco, andare in due sul motorino, il sorpasso eccetera. E torna sempre lo stesso problema di approvazione e omologazione”.