Roma, 15 luglio 2023 – I taxisti e le auto con noleggio di conducente (Ncc) sono stati convocati da Matteo Salvini per il 19 e 20 luglio. La didascalia è questa: “Non si possono aspettare per ore”. Lo ha detto il ministro ieri sera e lo aveva denunciato qualche giorno fa Pecoraro Scanio, definendo anche per questo “Roma allo sbando”.
Ma cosa chiede invece la categoria? Mette in fila la lista Nicola Di Giacobbe, coordinatore di Unica taxi della Cgil al quale abbiamo rivolto 3 domande.
1. Quali sono le vostre richieste?
"Intanto Salvini ha fatto bene a convocarci, aspettavamo questo segnale da tempo. Dal 2019 abbiamo sul tavolo tre richieste. Primo: aspettiamo il decreto sull’uso delle piattaforme tecnologiche, deve aiutarci a fare incontrare domanda e offerta scongiurando però deregolamentazione che le multinazionali stanno mettendo in atto. Il loro è un vero e proprio caporalato tecnologico. Secondo: chiediamo un registro nazionale che ci metta nelle condizioni di sapere quanti sono effettivamente i taxisti e le auto NCC e dove operano. Si deve scongiurare anche quello che oggi accade, si lasciano scoperti territori per rivolgersi altrove, dove la domanda è maggiore. Infine, chiediamo il foglio elettronico, per questo serve un altro decreto attuativo. Le macchine con noleggio di conducente devono avere un documento dal quale si capisca se stanno operando per il territorio per cui è stata rilasciata l'autorizzazione o se invece si sono spostate altrove, in qualche modo rubando il lavoro agli altri”.
2. Il taxi costa troppo?
“Non è vero che costa così tanto – ribatte il sindacalista -. Il problema reale è che si fa ricorso al taxi per la mancanza di mezzi pubblici. Ma il nostro deve essere un servizio integrativo, non sostitutivo”.
3. Avete in programma scioperi?
"Non possiamo parlare di scioperi alla vigilia dell'incontro con il ministro. Ascolteremo con attenzione le sue proposte e poi valuteremo il da farsi. Certo è che Salvini, i presidenti di Regione e i sindaci non possono rispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini con più macchine con autisti per tutti. Il servizio di linea deve funzionare, altrimenti si ferma tutto”.