Roma, 21 febbraio 2017 - E' finito in guerriglia urbana il sesto giorno consecutivo di proteste dei tassisti che chiedono l'abrogazione di un emendamento contenuto nel decreto Milleproroghe. Decreto su cui oggi il governo ha posto la fiducia. Caos e tensione alle stelle a Roma, dove i taxi oggi sono fermi e sono arrivati conducenti da tutta Italia per manifestare. Insieme a loro gli ambulanti che invece protestano contro la direttiva Bolkestein.
RISCHIO CAOS / In sciopero i mezzi pubblici
ACCORDO IN EXTREMIS - Un decreto entro un mese per "impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e rivedere la legge quadro del 1992": è con questo impegno, da parte del Governo, che si è concluso un incontro durato oltre sei ore al ministero dei Trasporti. Da un lato il ministro Graziano Delrio, il viceministro Riccardo Nencini, la sottosegretria Simona Vicari e i tecnici del ministero. Dall'altro una galassia di sigle sindacali.
SCONTRI E FERITI - La mobilitazione è iniziata davanti a Montecitorio, dove sono state esplose anche bomba carta. La seconda, fatta detonare all'incrocio con via in Aquiro, ha mandato in frantumi i vetri di alcune finestre dei palazzi circostanti. L'agitazione si è estesa a tutto il centro della capitale. Traffico in tilt quando i dimostranti hanno invaso un tratto di via del Corso, da Largo Chigi a piazza Venezia, e un altro di via del Tritone. Un altro folto gruppo ha bloccato la circolazione a piazzale di Porta Pia, di fronte al ministero dei Trasporti dove stava per cominciare il tavolo tra il ministro Graziano Delrio e le associazioni di categoria.
Guerriglia davanti alla sede del Partito Democratico al Nazareno con la polizia in tenuta anti-sommossa che ha chiuso le vie d'accesso alla zona. Dopo le cariche degli agenti due manifestanti feriti sono stati portati dal 118 in ospedale per trauma cranico. Altre persone sono state medicate sul posto.
4 FERMATI - Per i disordini ci sono quattro fermati. Tra loro due appartenenti a Forza Nuova, tra cui il leader romano Giuliano Castellino. Fermato anche l'autore del lancio della bomba carta in via Aquiro. Al vaglio la posizione dell'uomo immortalato con il tirapugni durante i disordini davanti al Pd.
LA POLITICA SI DISSOCIA - Intanto arriva la condanna del mondo politico anche da parte di chi sosteneva la causa di tassisti e ambulanti. "Penso che una protesta che aveva una ragione stia trasformandosi in altro, producendo un danno ad una giusta rivendicazione e prestandosi a strumentalizzazioni politiche", commenta il segretario Cgil, Susanna Camusso. Prende la distanza anche il Carroccio che appoggia la mobilitazione dei tassisti nel merito. "La Lega è da sempre contro la direttiva Bolkestein ma la Lega è al fianco dei lavoratori per bene, che protestano civilmente e che non usano la violenza", afferma Matteo Salvini che stigmatizza le modalità: "Chiunque lanci bombe carta è un cretino". In piazza stamani si era vista anche Virginia Raggi che però in serata si dissocia dai tafferugli. "Manifestare è un diritto, usare la forza è inaccettabile. Al fianco di chi protesta civilmente. Ferma condanna verso chi ricorre alla violenza", scrive la sindaca su Twitter.
L'EMENDAMENTO - L'emendamento della discordia sospende per un altro anno (fino al 31 dicembre 2017) l'efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli Ncc (Noleggio con conducente) e contrastare le pratiche abusive. I conducenti di taxi sostengono che si tratti di una sanatoria per le multinazionali come Uber. Oggi il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha detto che "aumentare la concorrenza" nei servizi "aumenta la capacità di crescita", invocando poi una transazione "soffice".
NELLE ALTRE CITTA' - Ma la protesta non si limita a Roma, presidi e manifestazioni sono in corso da Genova a Napoli. E non mollano nemmeno i tassisti milanesi anche oggi riuniti in assemblea, di fatto un blocco del servizio, nei principali parcheggi cittadini. "Aspettiamo l'esito dell'incontro al ministero - spiegano -. Noi non ci muoviamo".