Roma, 21 gennaio 2024 – “Sul fronte della sicurezza il lavoro del governo e del Viminale è costante. Ci tengo a evidenziare gli interventi ad alto impatto, interforze e mirati, su stazioni e aree limitrofe che partono da città metropolitane come Milano, Roma, Napoli e sono estesi a tutto il territorio nazionale. Azioni condotte da forze di polizia, con la collaborazione di polizia locale, Asl locali e ispettorati del lavoro per contrastare criminalità, degrado, spaccio, abusivismo commerciale, immigrazione illegale e reati predatori da strada. E tra i siti sensibili oggetto di attenzione segnalo gli ospedali". Alla luce dei recenti episodi di cronaca che hanno alzato il livello di allerta in diverse città italiane, Nicola Molteni, sottosegretario al ministero dell’Interno, fa il punto sul piano sicurezza del governo.
Le aggressioni a medici e infermieri sono un altro fronte aperto.
"E infatti è in corso un potenziamento dei presidi di polizia: abbiamo incrementato del 50% la loro presenza e del 34% quella degli operatori di sicurezza. Ma voglio sottolineare anche il rafforzamento appena annunciato dal Viminale dell’operazione Strade Sicure nelle città di tutto il Paese".
La sicurezza, dunque, è un obiettivo su cui state puntando più carte?
"Reputiamo la sicurezza un diritto imprescindibile per i cittadini e precondizione per lo sviluppo di un Paese. Per questo considero culturalmente la sicurezza un investimento e non un costo, come invece lo intendono altre visioni politiche come quelle della sinistra. Per stare sull’attualità, l’operazione Strade Sicure oggi può contare su 6.800 militari in tutto il territorio, a disposizione di prefetti e autorità provinciali di pubblica sicurezza. Risorse che negli scorsi anni erano state tagliate".
A quali tagli si riferisce? E in che termini è invece il rafforzamento attuale sui territori?
"Nella legge di Bilancio del 2020 erano stati tagliati 2.000 militari. Oggi abbiamo ripristinato questi numeri, destinato mille unità ai territori e 800 alle stazioni ferroviarie. Ricordo anche l’impegno del ministro Piantedosi per gli interventi ad alto impatto proprio sulle stazioni, snodi fondamentale della mobilità e biglietti da visita delle nostre città. Un tratto distintivo di questo potenziamento di Strade Sicure è la sua capillarità, dalle grandi città ai centri più piccoli e, appunto, alle stazioni".
Com’è distribuita nel Paese la presenza di questi nuovi militari?
"In modo uniforme da nord a sud. Numeri importanti a Roma Capitale, con 1.599 unità, 801 a Milano e 914 in tutta la Lombardia. E ancora 774 le donne e uomini destinati a Napoli, 593 a Torino, 125 Bologna e 144 a Firenze. Ci sono poi territori che erano ‘scoperti’ e dove invece, da ora in poi, i cittadini potranno contare su nuovi uomini e donne in divisa impegnati a proteggerli, centri importanti come Grosseto, Cosenza, Vicenza, Siena e Prato. Su altre zone, invece, siamo intervenuti negli scorsi mesi: da settembre in poi, infatti, abbiamo destinato militari a Treviso, Ferrara, Pisa, Monza e Piacenza. Ricordo poi l’attenzione alle zone di confine come Como, dove sono arrivate altre 15 unità portando il numero di militari operativi a 30, come Imperia e Friuli Venezia Giulia: tra Gorizia, Udine e Trieste abbiamo destinato circa 400 militari. E ancora, un importante rafforzamento nel sud Italia in centri come Agrigento, Bari, Crotone e Ragusa per attività di contrasto alla criminalità organizzata".
Cosa state facendo per assicurare alle forze dell’ordine le risorse e gli strumenti necessari per svolgere al meglio la loro attività operativa?
"Parto dal Fondo assunzioni di 100 milioni l’anno per dieci anni, per permettere assunzioni straordinarie e turnover. Nell’ultima legge di Bilancio è di 1,5 miliardi la cifra stanziata per il rinnovo dei contratti nel comparto sicurezza e difesa. Tra i mezzi utili alle forze dell’ordine poi voglio ricordare il taser, strumento di deterrenza per il quale mi sono battuto in prima persona e che si sta rivelando di grande efficacia nel presidio delle città. Intendiamo estenderne l’utilizzo alle polizie locali, forza fondamentale per la tutela dei territori, da valorizzare attraverso una riforma dell’ordinamento. Italiani e forze dell’ordine sanno di poter contare sul nostro lavoro. Siamo e resteremo, sempre, al loro fianco".