Taranto, 25 ottobre 2018 - Missione fallita. Con un drone alcuni malavitosi hanno cercato di consegnare droga e due cellulari (compreso il cavo usb) ad alcuni detenuti nel carcere di Taranto. Il piano è però andato in fumo perché un agente della Polizia penitenziaria si è accorto del drone, che stava precipitando. A segnalare l'accaduto i sindacati Osapp e Sappe.
La droga trasportata dal drone era contenuta in alcuni wurstel ed era diretta, insieme ai telefonini, verso una stanza del terzo piano del carcere. Così spiega Federico Pilagatti, segretario generale Sappe. "L'ingegnoso piano - aggiunge - prevedeva anche un diversivo: fuochi artificiali fatti esplodere all'esterno del carcere". Così nel trambusto il piccolo drone sarebbe potuto arrivare inosservato e indisturbato a destinazione, "guidato da una fiammella di un accendino che il detenuto aveva acceso dalla finestra della propria cella", spiega ancora Pilagatti. Tuttavia l'apparecchio, mentre si dirigeva in volo verso il carcere, "è incappato in alcuni fili ed è caduto permettendo all'unico agente di servizio al piano (tre sezioni e circa 200 detenuti) di accorrere e dare l'allarme", conclude il segretario.
Il problema è serio, secondo Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp: "Come sempre - spiega - la criminalità organizzata è al passo con i tempi in fatto di tecnologia, a differenza dell'Amministrazione Penitenziaria che per problemi di disorganizzazione e di disattenzione costringe la Polizia Penitenziaria a mantenere sia le proprie dotazioni sia il proprio bagagliaio di aggiornamento professionale ai livelli del secolo scorso".