Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Tamponi rapidi negli ambulatori. Paga lo Stato: ai dottori 18 euro a test

Verso l’accordo col governo. La battaglia dei sindacati sull’obbligatorietà

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Fare un tampone rapido dal medico di famiglia o del pediatra costerà 18 euro se eseguito nello studio del professionista. Se invece verrà somministrato in una struttura delle asl al medico saranno pagati 12 euro. I soldi verranno intascati dai medici, ma pagherà sempre lo Stato (per il cittadino in ogni caso sarà gratuito).

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L’accordo con i sindacati dei medici convocati ieri pomeriggio dalla Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) non è ancora stato firmato poiché alcuni punti sono in discussione, ma la sigla dovrebbe arrivare a breve. Il testo, che confluisce nell’Accordo collettivo nazionale stralcio (il contratto di lavoro dei medici convenzionati), prevede l’obbligatorietà per tutti i medici di medicina generale di eseguire i test rapidi. Il nodo della trattativa è proprio l’obbligatorietà per i medici di base di eseguire i tamponi. I sindacati, infatti, hanno insistito affinché l’adesione sia esclusivamente su base volontaria. Non sarebbero più a carico dei professionisti la formazione e la manutenzione delle apparecchiature. Mentre sarà il commissario Arcuri a fornire i tamponi rapidi antigenici (circa 2 milioni) e dispositivi di protezione individuale. Si potrà accedere previo triage e prenotazione. Possibili anche tamponi a domicilio.

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"L’operazione ‘tamponi negli studi dei medici di famiglia’ è un bluff. Con i 30 milioni di euro disponibili nel Dl ‘Ristori’ considerando una media di 15 euro a tampone, potranno essere erogati 2 milioni di test dai 50mila medici di famiglia italiani, in due mesi. Meno di un tampone al giorno per camice bianco: inutile", dice il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi.

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