Suzzara (Mantova), 5 marzo 2025 – Svolta nelle indagini dell’omicidio di Francesco Capuano, ex bidello di 79 anni, avvenuto a Suzzara, nel Mantovano, la mattina del 23 dicembre.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Mantova, in stretta collaborazione con i colleghi della Compagnia di Gonzaga, questa mattina hanno arrestato Rosa Capuano, figlia 46nne della vittima, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Mantova, perché ritenuta, in ipotesi accusatoria, responsabile dell’omicidio premeditato del padre, nonché del reato di detenzione illecita di arma comune da sparo.
La donna 46enne, disoccupata, è stata arrestata a Giuliano, provincia di Napoli dove aveva trovato ospitalità a casa della sorella dopo il sequestro dell’abitazione di Suzzara dove viveva con il padre. Verrà trasferita in carcere a Mantova, dove arriverà nel pomeriggio. L’interrogatorio di garanzia dovrebbe avvenire non prima di venerdì 7 marzo.

Gravi indizi di colpevolezza
Il gip, concordando con le risultanze investigative emerse dalle indagini condotte dai carabinieri e dagli accertamenti tecnici espletati da Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Parma, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Mantova, ha ritenuto sussistere gravi indizi di colpevolezza a carico della figlia convivente della vittima.

Il movente: “Erede universale”
Il movente dell'omicidio, secondo la ricostruzione investigativa, sarebbe da attribuire alla volontà della donna di affrancarsi dalla figura paterna, ritenuta possessiva, nonché alla convinzione dell'indagata di divenire erede universale.
L’omicidio
La mattina del 23 dicembre scorso, verso le 9, come facevano spesso, il pensionato e la figlia escono per fare la spesa. La loro Panda è nel garage sotterraneo: lui la raggiunge e si siede al posto di guida. Lei si ricorda di aver dimenticato su fazzoletti e sigarette. Risale e si trattiene nell’abitazione per una ventina di minuti. Quando scende, si trova di fronte il corpo del padre, privo di vita, sul sedile lato guida della sua autovettura, all’interno del box. Dall’autopsia sul corpo del 79enne, era emerso che sarebbero stati tre i colpi sparati a bruciapelo, e in rapida successione, tutti alla testa, da chi lo aveva ucciso.
La vittima
Francesco Capuano aveva 79 anni ed era originario di Giuliano, alla periferia di Napoli, dove per decenni aveva lavorato come bidello. Nel 2010, raggiunta la pensione, aveva lasciato il Napoletano per trasferirsi con la moglie in Lombardia, scomparsa tre anni fa. Capuano era andato a vivere in un appartamento di via Biolcheria 13, dove risiedeva anche la figlia Rosa. Un altro figlio, Ciro, fa l’operaio a Suzzara ma vive in un quartiere diverso e pare avesse rapporti più sporadici col padre rispetto alla sorella. Al Sud, invece, sono rimasti altri due figli della vittima: un fratello e una sorella.