Giovedì 6 Marzo 2025
TOMMASO PAPA
Cronaca

Francesco Capuano, il bidello assassinato dalla figlia Rosa. La donna esasperata dal carattere possessivo del padre

Svolta nell’omicidio del 79enne nel Mantovano, Per il pm la donna, 46 anni, voleva soldi e casa

Rosa Capuano e, a destra, il padre Francesco, ucciso a colpi di pistola il 23 dicembre

Rosa Capuano e, a destra, il padre Francesco, ucciso a colpi di pistola il 23 dicembre

Mantova, 6 marzo 2025 –  Era lei a stargli dietro tutti i giorni. È stata lei a dare l’allarme dopo aver trovato il suo cadavere. È lei a essere finita in manette ieri mattina con l’accusa di aver ucciso il padre a colpi di pistola. Lo avrebbe fatto esasperata dal carattere possessivo del genitore e animata dal desiderio di diventare l‘unica erede. Rosa Capuano, 46 anni, disoccupata, sarebbe l’autrice del delitto compiuto il 23 dicembre scorso a Suzzara, nella Bassa mantovana. La vittima si chiamava Francesco Capuano, aveva 79 anni ed era originario di Giugliano, un paese del Napoletano. Proprio a Giugliano è stata prelevata la figlia Rosa, che dopo l’omicidio era tornata al Sud da una sorella perché la casa di Suzzara era stata messa sotto sequestro. Pare che alla vista dei carabinieri, Rosa Capuano sia rimasta impassibile. I militari l’hanno bloccata e trasferita nel carcere di Mantova, in vista dell’interrogatorio di garanzia previsto per domani.

Due mesi e mezzo di indagini serrate sono serviti per arrivare al provvedimento di cattura, anche se molti particolari sulla dinamica dell’omicidio avevano indotto a concentrare i sospetti sulla figura di Rosa.

I fatti si snodano dalla mattina del 23 dicembre. Poco dopo le 9 viene scoperto il cadavere di un anziano ex bidello, Francesco Capuano. Nel 2010, andato in pensione, assieme alla moglie l’uomo lascia Napoli per raggiungere i due figli emigrati nel Mantovano: Rosa, appunto, e il fratello Ciro. Gli anziani coniugi si sistemano dalla figlia in una palazzina di via Biolcheria 13. Tre anni fa il bidello perde la moglie e, da allora, è Rosa a occuparsi di lui. Il 23 dicembre padre e figlia scendono in garage per andare a fare la spesa. Poco dopo scatta l’allarme: lo dà la stessa Capuano, che racconta di aver trovato il padre sulla loro Panda, accasciato al posto di guida e coperto di sangue. All’uomo hanno sparato tre colpi in testa. La figlia dice ai carabinieri di averlo lasciato vivo e di essere salita in casa a prendere dei fazzoletti: la sua assenza però è troppo lunga (15 minuti almeno) per non suscitare perplessità. I carabinieri di Mantova e di Gonzaga iniziano le indagini.

Casa, garage e auto vengono passati al setaccio anche dai Ris di Parma. Infruttuosa la ricerca della pistola usata, che ancora non si trova. La svolta è arrivata ieri, con l’arresto della donna: secondo gli inquirenti non ce la faceva più a occuparsi di quel padre ingombrante e puntava a ottenere la pur esigua eredità (qualche migliaio di euro di risparmi e l’appartamento di Suzzara). Ora è accusata (per il momento da sola) di omicidio e detenzione illegale d’arma, un fardello da ergastolo.