Giovedì 9 Gennaio 2025
REDAZIONE CRONACA

Superata la Cina Indiani in testa Sono 1,4 miliardi

Boom dell’Africa: passerà da 1,4 a 3,9 miliardi abitanti. A giugno in tutto il pianeta saremo in 8,045 miliardi.

Superata la Cina Indiani in testa Sono 1,4 miliardi

ROMA

Il sorpasso storico è atteso in estate, quando l’India toglierà alla Cina il primato di paese più popoloso al mondo. Statistiche alla mano, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa) stima che entro la metà di quest’anno la popolazione indiana sarà di 1,4286 miliardi di persone, rispetto agli 1,4257 miliardi di residenti della Cina. Dalla caduta dell’impero romano la popolazione cinese è stata considerata la più numerosa al mondo. Il rapporto prevede inoltre che nel mondo raggiungeremo gli 8,045 miliardi di persone e che l’Africa entro il 2100 passerà da 1,4 a 3,9 miliardi di abitanti. Le dinamiche demografiche in costante mutazione prefigurano un quadro variegato, tra luci ed ombre, ma fatto anche di opportunità e rischi. Più popolazione significa tra l’altro più peso politico. L’India potrebbe infatti cementare il suo ruolo di potenza economica in ascesa, che l’Occidente sta corteggiando per controbilanciare l’influenza del suo vicino cinese. La competizione per l’influenza in Asia, ma anche a livello internazionale, vede gareggiare da decenni New Delhi e Pechino, potenze che fanno parte del fronte Brics, a cui aderiscono anche Brasile, Russia e Sudafrica, sempre più in aperta competizione con le cancellerie occidentali, gli Stati Uniti in primis.

Da tempo l’India non nasconde il suo desiderio di ottenere un seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in un contesto come quello attuale dove l’invasione dell’Ucraina ha rimesso in discussione gli equilibri politici anche all’interno del Palazzo di vetro. Ma una popolazione numerosa, oltre a porre delle importanti sfide a livello politico, comporta allo stesso tempo dei mutamenti a livello sociale e antropologico, legati al tema della sicurezza o a livello ecologico e ambientale, senza contare i vantaggi economici derivanti dalla forza lavoro. L’India conta su una forza numerosa e giovane di lavoratori che le ha permesso di scalzare il Regno Unito, sua ex potenza coloniale, al quinto posto nella classifica mondiale dei paesi più ricchi in termini di Pil. Tuttavia la storia demografica di India e Cina ha seguito due strade per nulla simili. I certificati di nascita, ad esempio, sono diventati obbligatori in India solo nel 1969, a differenza della Cina che pubblica questi dati ogni anno. New Delhi inoltre non conta la sua popolazione dal 2011; ed il censimento decennale previsto per il 2021 è stato ritardato a causa dalla pandemia di Coronavirus. Il governo nazionalista indù del primo ministro Narendra Modi è stato accusato dai critici di ritardare deliberatamente il censimento per non rilasciare altri dati su questioni delicate come ad esempio la disoccupazione, prima delle elezioni nazionali del 2024.