Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Le suore ribelli di Ravello si arrendono e lasciano il convento. E il Vaticano le caccia

Tutto è iniziato con una lettera delle monache al Papa in cui gli offrivano tutte le proprietà del monastero di Santa Chiara, a Ravello. Inspiegabilmente sono state trasferite, e al rifiuto allontanate

Il monastero di Santa Chiara a Ravello

Ravello (Salerno), 3 febbraio 2023 - Si sono 'arrese' le due monache ribelli che non volevano lasciare definitivamente il monastero di Santa Chiara, dopo che il Vaticano a sorpresa le ha trasferite. Una mossa inattesa arrivata dopo che le monache avevano scritto a Papa Francesco offrendogli in dono tutte le proprietà del monastero per la sua carità. Quindi il 25 giugno dal Vaticano è arrivato il Sostituto per la Segreteria di Stato, incaricato dal Pontefice di comunicare alle monache, suor Massimiliana Panza e suor Angela Maria Punnacka, l'accettazione della donazione. Una gioia breve perché pochi giorni dopo il Dicastero vaticano per i religiosi inspiegabilmente ha disposto il loro trasferimento, immediato e perentorio, in tre diversi monasteri italiani (C'era una terza monaca).

Le suore però hanno deciso di disobbedire e rimanere nel monastero, un complesso monumentale ampio e con proprietà immobiliari nella zona, il cui valore si aggira tra i 50 e i 60 milioni di euro. Ma suor Massimiliana Panza e suor Angela Maria Punnacka hanno pagato caro la loro ribellione: non saranno trasferite in altri conventi, come gli era stato proposto all'inizio della vicenda, ma saranno destinatarie di provvedimento di 'dimissione' (questa la formula specifica) per il loro atto di disobbedienza alla Chiesa e all'Ordine delle Suore Clarisse Urbaniste d'Italia. Differente la posizione della terza suora, la 97enne suor Maria Cristina Fiore, che necessita di cure ed era rimasta con le due ribelli nel covento: lei sarà accudita da un nuovo gruppo di consorelle che si è appena insediato nella struttura.

Stamani, intorno alle 10.30, suor Massimiliana e suor Angela, sono partite. Nel raggiungere il parcheggio dove un autista le aspettava, le due suore sono state salutate con affetto da vari cittadini. Suor Massimiliana torna a Nola dai suoi, e con lei resterà per un po' anche la consorella indiana. "Noi in realtà non siamo state trasferite ma dimesse dall'Ordine. Tutto è partito dalla donazione che abbiamo fatto al Santo Padre. Appena noi abbiamo dichiarato e il papa ha accettato la donazione di tutto il patrimonio monastico. Per noi non abbiamo preso e non abbiamo intenzione di prendere nulla, siamo nate povere fracescanamente e così vogliamo morire. Dopo questa nostra scelta, è stato deciso il nostro trasferimento. Ma avevamo tutto il diritto canonico di portare a termine questa donazione. I superiori ci hanno ripensato e non abbiamo la possibilità di ricorrere all'atto di dimissioni. Questa è la verità. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora Pregate voi per il monastero".