Lunedì 28 Ottobre 2024
GIOVANNI PANETTIERE
Cronaca

La sveglia di suor Pocher: “Smaschilizzare la Chiesa. E sul diaconato femminile il dibattito resta aperto”

La salesiana perora la causa delle donne davanti al Papa e al Consiglio dei cardinali: “Ci sono tante attese, Bergoglio vuole affrontarle e approfondire le questioni. Sull’accesso ai ministeri ordinati c’è bisogno ancora di pazienza e dialogo”

Roma, 28 ottobre 2024 – Il Papa l’ha voluta in cabina di regia per organizzare tra il 2023 e il 2024 quattro incontri inediti del Consiglio dei cardinali (C9) sul ruolo delle donne nella Chiesa. A salire in cattedra davanti a Bergoglio e ai porporati teologhe come lei, suor Linda Pocher, religiosa delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Anche in queste occasioni la docente di Cristologia e Mariologia all’Auxilium di Roma ha sostenuto l’urgenza di “smaschilizzare la Chiesa” per “dare la parola e ascoltare le donne”. Un’indicazione ancora più dirimente dopo che il Sinodo dei vescovi, appena concluso, ha perorato la presenza di laiche e religiose nei ruoli guida all’interno del popolo di Dio.

Suor Linda Pocher, classe 1980, con papa Francesco, 87 anni, al vertice del C9
Suor Linda Pocher, classe 1980, con papa Francesco, 87 anni, al vertice del C9

Perché è centrale per la Chiesa parlare delle donne, persino al C9?

“Il documento finale del Sinodo ha visto i vari punti approvati quasi all’unanimità, ad eccezione di quello sull’accesso di entrambi i sessi ai ministeri ordinati. Il dibattito nella Chiesa su questo tema è molto acceso e ci sono tante attese da parte delle comunità. Tale consapevolezza ha spinto il Papa a dedicare tempo ad ascoltare ciò che le donne pensano in proposito”.

Ma le donne trovano davvero ascolto nella Chiesa?

“Ai diversi livelli di governo, in Vaticano come nelle comunità locali, si possono incontrare prassi molto diverse. La capacità di ascolto e valorizzazione reciproca dipende dalla cultura, dall’età e dalla formazione”.

E nel C9 lei si è sentita ascoltata?

“Certamente il Papa ha offerto un esempio virtuoso dedicando quattro mattinate al confronto con il pensiero e l’esperienza delle donne. Fare lo sforzo di ascoltarsi non significa automaticamente capirsi ed essere d’accordo”.

C’è dibattito anche fra i cardinali del Consiglio sul ripristino del diaconato femminile?

“Quel che posso dire è che i porporati esprimono sensibilità differenti come tali sono le realtà locali che i prelati rappresentano”.

Il Papa ha però bocciato un’ordinazione diaconale per le donne…

“Al C9 non si era espresso né a favore, né contro. Recentemente in una intervista, non in un documento ufficiale, ha affermato di ritenerla non necessaria. Il dibattito non è ancora chiuso, serve pazienza e occorre continuare a parlarne”.

Anche dopo il parere per ora contrario contenuto nella relazione intermedia del gruppo di studio competente sui ministeri presentata al Sinodo?

“Non sono stupita dal fatto che non ci sia al momento la volontà di aprire al diaconato femminile inserito nell’ordine sacro. Manca un consenso ecclesiale abbastanza forte. Però credo sia importante che nel testo si lasci la possibilità di parlarne, approfondire e studiare la questione. Resto solo infastidita dal fatto che non si conoscano i membri della commissione, né come abbiano lavorato”.

Alla fine ci si dovrà accontentare di un diaconato per le donne fuori dal sacramento dell’ordine, almeno in una fase iniziale?

“La Chiesa anglicana, che ha aperto alle donne anche l’accesso all’ordinazione episcopale, ha conosciuto a lungo un diaconato femminile non ordinato. Tuttavia si trattava dell’inizio del XX secolo. Molti teologi e teologhe sono giustamente contrari ad una soluzione simile, anche se io penso che non vada esclusa a priori”.