Giovedì 24 Ottobre 2024

Sulle tracce di Flavia, sparita con la sua auto

La Procura di Pisa apre un fascicolo per omicidio nella scomparsa di Flavia Mello Agonigi. Indagini su tabulati telefonici e computer di famiglia. Familiari e avvocati cercano risposte.

Sulle tracce di Flavia, sparita con la sua auto

Flavia Mello Agonigi, 54 anni

PONTEDERA (Pisa)

Al setaccio ci sarebbero tabulati telefonici, computer di famiglia e amicizie di Flavia Mello Agonigi. La procura di Pisa ha aperto un fascicolo contro ignoti in cui ipotizza il reato di omicidio per la scomparsa della 54enne, origini brasiliane ma cittadina italiana, sparita dallo scorso 12 ottobre da Pontedera, nel Pisano, dopo aver abitato a lungo a Torre del Lago. Lo ha reso noto la procuratrice Teresa Angela Camelio. La donna manca da casa dalla sera in cui uscì con amiche per andare al Don Carlos nel Pistoiese.

È sparita lei ed è sparita la sua macchina, una Opel Mokka Elegance, color argento. Ma non solo: i due cellulari che teneva sempre accesi sono spenti, il passaporto è a casa, il conto corrente non presenta movimenti e non si è fatta più sentire con le sorelle che abitano in Brasile e con le quali i contatti erano quasi giornalieri.

"Più passa il tempo e più nella testa dei familiari si sono fatte avanti domande inquietanti: ha avuto un incidente? È stata rapita? O qualcuno le ha fatto del male?", ha spiegato l’avvocato Gabriele dell’Unto, al quale il marito della donna, Emiliano Agonigi, si è rivolto per seguire ricerche e indagini. Flavia, come riferito anche dall’avvocata Daica Rometta (associazione Penelope) che assiste la nipote della donna scomparsa, "era serena, e non aveva alcuna ragione per far perdere le proprie tracce".

Invece, dopo la serata in disco, qualcosa è successo. Qualcuno potrebbe averla fatta sparire. Anche perché – secondo i legali dei familiari – "se avesse avuto un incidente sarebbe stata trovata la macchina". E di conseguenza anche lei. Ieri la polizia – si apprende – ha acquisito il computer portatile della famiglia: passando sotto la lente chat ed elementi di navigazione, gli inquirenti potrebbero ricostruire almeno il contesto in cui è maturata la vicenda.

Carlo Baroni