Venerdì 22 Novembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Stupro di Palermo, sos dello psicoanalista: “Il porno a portata di clic avvelena l’eros dei giovani”

La lunga scia di stupri di gruppo. Zoja: coi video hard online la sfera sessuale va in cortocircuito. “Immagini accessibili a tutti. E già dalle elementari i bimbi si fanno un’idea distorta della donna”

Roma, 22 agosto 2023 – “Cento cani sopra una gatta. Eravamo troppi. Una cosa vista solo nei film porno. Mi sono schifato, ma che dovevo fare? La carne è carne". Sono le riflessioni di uno degli indagati dello stupro di massa di Palermo su una diciannovenne inerme. E richiedono l’intervento di uno bravo.

Lo psicoanalista Luigi Zoja, junghiano cosmopolita, parte dai centauri, attraversa il paradosso del desiderio in declino nel mondo occidentale, non concede alibi alla pornografia e arriva all’inceppamento dell’Effetto Flynn: la curva del quoziente di intelligenza medio della popolazione, in costante aumento fino al secolo scorso, ha cominciato a scendere. Un rimbambimento generale e più che una coincidenza: gli anni di Internet non ci hanno fatto bene.

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Dottore, conferma? E c’entra il fatto che il 64% dei ragazzi, età media 16 anni, l’82% maschi, faccia uso di pornografia, uno su tre quotidianamente?

"Mia moglie fa il mio mestiere e ha in analisi bimbi di seconda elementare già dipendenti dal porno. Una volta c’era il cinema a luci rosse. Zona franca che richiedeva la fatica dello spostamento, il prezzo del biglietto. Magari un po’ di vergogna da mettere in conto all’uscita. Era faticoso anche rubare il giornaletto a un cugino. E poi nasconderlo. Oggi basta un clic. Il digitale è economico, facile, raggiungibile. Dentro lo schermo la persona umana è solo un insieme di pixel. Il corpo percepisce un’eccitazione che non è reale. E tutta la sfera sessuale va in cortocircuito, lo dicono le neuroscienze".

Lo dice anche lei nel saggio ’Il declino del desiderio’. Dove spiega perché il mondo sta rinunciando al sesso. Un paradosso alla luce di episodi come quello siciliano.

"La pornografia a portata di mano genera nei ragazzi un’idea completamente fasulla della donna e dell’eros femminile. E anche di se stessi. In un video porno tutto è esagerato, nessuno regge la competizione con uno stallone muscoloso in perenne erezione. Così le prime esperienze sono un disastro. A meno che dietro non ci sia il gruppo, dove l’individualità si annulla e, come spiegava Freud, l’intelligenza si abbassa al livello del più stupido".

Cento cani sopra una gatta. Non lo trova spaventoso?

"Lo chiamo centaurismo. Uomini che non riescono a separarsi dall’animale. Niente di nuovo. Lo stupro di gruppo è un’antichissima pratica maschile, nel mito i centauri conoscono solo la sessualità della violenza. Dentro il branco sparisce l’inibizione rispetto allo stupro, strumento di guerra collettivo che conosciamo bene. Chi si lancia da solo ha qualche esitazione in più, tende l’agguato in un luogo buio, sa che potrebbe finire in galera. L’istinto della mandria invece è spavaldo, si carica collettivamente. Pensi al linciaggio: uno crede di compiere un atto di giustizia ma se si ferma la moviola e si domanda perché lo fa non c’è risposta".

Spavaldi e un po’ sciocchi: questi ragazzi contano sull’anonimato di massa ma poi postano i video e si fanno riconoscere.

"Già negli anni ’90 si studiava l’Internet Paradox: il web aumenta la conoscenza, ma siccome la nostra mente ha un limite di capienza andiamo in confusione. Un bombardamento di immagini erotiche può solo fare crescere l’imbecillità".

E il desiderio si spegne.

"Perché la sessualità fa paura. È una prestazione anziché una forma di relazione, soprattutto nei maschi che soffrono sempre più spesso della patologia del ritiro sociale e si chiudono in casa. Non è un caso se la masturbazione, considerata cosa da anni ’50, è tornata in auge come attività erotica prevalente. Si è disimparato il rapporto con una persona reale, dotata di personalità e non sottomessa come insinua lo smartphone. Le nuove tecnologie hanno generato una forte illusione di onnipotenza che tocca l’eros. Il web dà la sensazione di poter raggiungere cose e persone lontane, di avere un infinito numero di amici. La verità è che la nostra mente non è in grado di memorizzare più di 150-200 volti. Quelli in più sono una completa astrazione, un’illusione pericolosa".