Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Stupro di Palermo: uno confessa e viene rilasciato, confermato il carcere per altri due indagati

Trasferito in comunità il ragazzo che erano minorenne all’epoca della violenza, la procura dei minori fa ricorso. Gli altri hanno provato a dare la colpa alla vittima

Palermo, 21 agosto 2023 – Uno dei sette ragazzi arrestati per lo stupro di Palermo ha confessato ed è stato scarcerato. Minorenne all’epoca dei fatti, ha ammesso di aver partecipato alla violenza di gruppo che si è consumata la notte del 7 luglio. Il video trovato dai carabinieri nel cellulare di uno dei fermati lascerebbe pochi dubbi sul suo coinvolgimento: nell’aggressione alla vittima, 19 anni, sarebbe stato tra i più violenti. 

Il giudice del tribunale per i minori Alessandra Puglisi ha deciso per il trasferimento in comunità dell’indagato che nel frattempo ha compiuto 18 anni. Ma la procura dei minori, rappresentata dalla pm Claudia Caramanna, ha già annunciato ricorso. Secondo l’accusa si tratta di fatti particolarmente gravi che richiedono il carcere.

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Confermato il carcere per due indagati

Intanto il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere per altri due indagati, Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, accogliendo la tesi della Procura diretta da Maurizio de Lucia. Flores aveva ripreso in video i propri sei amici mentre brutalizzavano la vittima: interrogato, aveva fatto i nomi dei complici, cercando però di minimizzare le proprie responsabilità. Di Trapani aveva risposto davanti al tribunale del riesame e non, in precedenza, al Gip, sostenendo che era stata la giovane a volere far sesso.

Corteo solidarietà a Palermo per la vittima dello stupro (Ansa)
Corteo solidarietà a Palermo per la vittima dello stupro (Ansa)

La notte della violenza e le chat: “Mi sono schifato un po’”

Tutti hanno tra i 18 e i 22 anni: tra loro l’ex fidanzato della vittima. L’avrebbe avvicinata lui per primo, assieme a un cugino, in un locale della movida palermitana, alla Vucciria, offrendole drink e spinello. Poi sono sopraggiunti gli altri: secondo la ricostruzione di chi indaga il gruppo ha invogliato la ragazza a bere tanto che all’1 quasi non si reggeva quasi più in piede. Quindi il branco l’ha ‘scortata’ sul lungomare, in un luogo lontano dagli sguardi altrui dove è avvenuta la brutale violenza. Una tortura di cui si conoscono i dettagli, trapelati dalle chat degli stessi indagati. “Eravamo troppi e sinceramente mi sono schifato un poco, però che devo fare”, scrive l’ex fidanzato a un amico il giorno dopo (il linguaggio n realtà è molto più scurrile). Lasciata per terra, la ragazza è stata finalmente soccorsa da un passante che ha chiamato l’ambulanza.

Si cercano i cellulari 

Il 28 luglio i primi arresti, gli altri il 18 agosto. Ora si cercano i cellulari di alcuni degli arrestati, che probabilmente sono stati fatti sparire. Nel corso di una conversazione captata in caserma, due dei ragazzi parlavano della necessità di nascondere i telefoni, uno dei quali sarebbe stato sistemato sotto terra.