Palermo, 22 agosto, 2023 – Altra giornata di interrogatori di garanzia per lo stupro di una 19enne a Palermo. Davanti al gip Marco Gaeta sono comparsi altri tre dei giovani arrestati venerdì scorso con l'accusa di violenza sessuale di gruppo: Samuele La Grassa, Elio Arnao e Christian Maronia. Ieri il tribunale del Riesame del capoluogo siciliano aveva confermato il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani.
In lacrime davanti al Gip
Sia Maronia sia La Grassa, piangendo, hanno ammesso di avere partecipato al fatto, ma sempre sostenendo che la vittima sarebbe stata consenziente. Maronia ha chiesto scusa per quello che ha fatto e ha detto di essersi "rovinato la vita". "Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile – ha detto il 19enne –. Io non conoscevo la ragazza, non l'avevo mai vista prima, a organizzare tutto è stato Flores".
La Grassa ha sostenuto di avere "sbagliato a non andare via" e, anche lui, ha accusato il 22enne Flores, l’unico a conoscere la vittima, peraltro fatta ubriacare dal branco, per ridurne le capacità di difesa. Flores, che era stato arrestato il 3 agosto, aveva a sua volta fatto i nomi dei complici, cercando di minimizzare le proprie responsabilità: "Lei ci stava – aveva detto al giudice che lo aveva interrogato – e comunque io facevo solo le riprese". Cosa che non sminuisce comunque la sua posizione nella sua partecipazione allo stupro di gruppo.
Ammissione anche da parte di Arnao. “Ho fatto una cazzata”, ha detto il giovane rispondendo alle domande del gip Marco Gaeta. Anche per lui il racconto è stato a volte drammatico. “Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha aggiunto Arnao –. È stato un errore, un grave errore”.
Frasi e video choc su TikTok
Intanto scoppia il caso dei video postati su TikTok su un profilo intestato a Christian Maronia. In uno lo si vede seduto con una posa da cantante e una scritta che recita: "Quando tutta Italia ti incolpa di una cosa privata ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici". Il tutto con una faccina che ride con le lacrime. In un altro: "Non ero in me quando è successo". Tuttavia da quanto risulta il profilo è stato aperto venerdì scorso, dopo l'arresto e la sua famiglia ha fatto sapere, attraverso il suo legale, che "quei video sono un fake".
A risultare attivo sui social anche il giovane scarcerato ieri dal Tribunale dei Minori di Palermo e affidato a una comunità. Anche lui sembra rispondere su TikTok a un utente che parla del suo caso. "La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima". Un post corredato da un emoticon sorridente e un braccio forzuto in bella mostra. Sempre su TikTok ieri era comparso un video in cui il ragazzo, minorenne al momento dei fatti e diventato maggiorenne pochi giorni dopo, diceva: "C'è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?". Anche questo profilo, però, risulterebbe un fake gestito da terzi. Il filmati potrebbero essere stati presi dai profili originali e rimontati ad arte per farli sembrare attuali.