"Sono stanca mi state portando alla morte. Io stessa anche senza questi commenti non ce la faccio più. Non ho voglia di lottare né per me né per gli altri. Non posso aiutare nessuno e sto così". Con queste parole la 19enne vittima della violenza sessuale da parte di sette ragazzi avvenuta a Palermo lo scorso luglio si sfoga sui suoi canali social. Una rezione scaturita da un commento sotto un post su Instagram in cui la si accusa di aver acconsentito al rapporto con il gruppo di stupratori. "Non serve a nulla continuare, pensavo di farcela ma non è così, – aggiunge –. Se riesco a farla finita porterò tutti quelli che volevano aiutarmi sempre nel mio cuore". E intanto lascia Palermo per una comunità protetta fuori dalla città, trasferita in un centro in cui le verrà anche offerta la possibilità di lavorare.
Non è la prima volta che la ragazza prende la parola per difendersi da chi ogni gorno la attacca sulle piattaforme social.
Qualche giorno fa aveva rotto il silenzio, rispondendo a chi la giudicava per i contenuti postati sul suo profilo TikTok, immagini e filmati su note di canzoni trap: "Sinceramente sono stanca di essere educata quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto con cose del tipo: ’ah ma fa i video su TikTok con delle canzoni oscene, è normale che poi le succede questo’, oppure ’ma certo per come si veste’". Per poi concludere: "Chiudetevi la boccuccia... non giudicate una ragazza stuprata".
Fratelli d’Italia sta pensando di presentare un disegno di legge per la tutela dei minori con lo stop ai contenuti violenti sugli smartphone. La segretaria del Pd Elly Schlein ha espresso la sua vicinanza alla giovane: "Esprimo la mia solidarietà alla vittima dello stupro di Palermo, che non può, oltre a quello che ha vissuto, subire anche gli insulti infamanti di coloro che colpevolizzano la vittima. Questo non è accettabile", ha dichiarato la leader dem.
Domani, davanti al tribunale del Riesame, si terrà l’udienza che dovrà decidere sull’istanza di scarcerazione di Christian Maronia, uno dei sette aggressori. Per l’8 settembre è fissato invece il riesame per Elio Arnao, mentre non è ancora stato deciso quando i giudici si pronunceranno sulla richiesta di revoca del carcere di Samuele La Grassa. I tre sono stati arrestati a distanza di qualche settimana dal fatto. Subito dopo la violenza erano finiti in cella invece Angelo Flores, Christian Barone, Gabriele Di Trapani e un minorenne. Quest’ultimo, scarcerato dal gip, è stato nuovamente arrestato nei giorni scorsi, dopo aver postato video che dimostravano l’assoluta mancanza di qualunque ravvedimento.