Caivano (Napoli), 16 settembre 2023 – Finora era un sospetto, un’ipotesi investigativa custodita nell’agenda dei segugi che da settimane battono Caivano e i suoi quartieri bunker, il Parco Verde e il rione Iacp. Ora quella congettura investigativa diventa una pista e il fantasma si trasforma in qualcosa di concreto e terribile.
Lo stupro delle cuginette del Parco Verde – 12 e 10 anni – non era né un episodio casuale né l’occasionale prepotenza di giovani bulli spalleggiati dal cognome dei loro genitori, affiliati alla camorra. La violenza contro le due bambine – si è scoperto, ripetuta nel tempo – era l’anello di un traffico di video che venivano archiviati e postati sul ‘deep web’. A organizzare il giro sarebbe un diciottenne (insieme a un complice) che ‘spingeva’ i ragazzini a molestare e a stuprare mentre lui filmava con il telefonino e poi curava il marketing e la vendita delle immagini registrate. Ad attivare la nuova indagine è ora la Procura di Napoli nord che sta verificando la posizione di due maggiorenni per i quali è scattata, per il momento, l’accusa di violenza sessuale. Ma potrebbe aggiungersi a breve anche un’altra imputazione: produzione e diffusione di materiale a sfondo pedopornografico.
Ma dove sono finite le immagini raccapriccianti che riprendono gli stupri delle ragazzine e, forse, anche di altre vittime? È probabile che siano state già condivise a pagamento sulla Rete dove sono attivi gruppi pedopornografici che hanno la bava alla bocca quando si tratta di materiale con minori. Un filone che ora è affidata al pm della Procura di Napoli, Barbara Aprea, magistrato in forza al pool reati contro le fasce deboli sotto il coordinamento dell’aggiunto Raffaello Falcone. Dopo alcune settimane dal deflagrare del caso, il quadro si compone. Tre inchieste: la prima della Procura per i minori, guidata da Maria De Luzenberger. Le altre due sono passate sul tavolo alla procura degli ‘adulti’ della procuratrice Maria Antonietta Troncone e della pm Aprea.
Un quadro sfaccettato, consono alla complessità dell’orrore che ha scosso le coscienze e spinto il governo a intervenire. Ancora ieri, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è tornato a Napoli, a coordinare un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presenti i vertici delle forze dell’ordine e il commissario prefettizio di Caivano, Gianfranco Tomao. Si è fatto il bilancio delle operazioni al Parco Verde dove sono state impiegate oltre 600 unità e smantellate piazze di spaccio e bunker con armi. In particolare, sono stati censiti gli occupanti dei 750 appartamenti del Parco Verde: in 250 gli inquilini erano abusivi.