Roma, 6 maggio 2024 – L’appuntamento tra l’avvocato Francesco Maresca, incaricato da Falcinelli e dalla madre Vlasta Studenicova per l’eventuale processo in Italia contro gli agenti Usa, con la procura di Roma, guidata da Francesco Lo Voi, è fissato per venerdì. In quella sede il legale verificherà la possibilità di presentare formale denuncia per quanto accaduto a Miami nella notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso quando Matteo è stato arrestato, portato in una cella di transito e sottoposto alla manovra dell’ hogtied restraint che potrebbe configurare il reato di tortura. Insieme a Maresca – secondo quanto si apprende – prenderà parte all’incontro l’avvocato David Ermini, ex presidente del Csm.
Ma proprio oggi la procura generale di Perugia, diretta da Sergio Sottani, si è attivata per seguire il caso sulla base delle notizie di stampa, a fronte della gravità dell’accaduto nei confronti di uno studente umbro. L’articolo del codice di procedura penale (10) stabilisce che per i reati commessi all’estero ai danni di cittadini italiani proceda la procura di Roma, quando (in base al comma precedente) non è possibile individuare la residenza o il domicilio della vittima. Matteo, però, è residente a Perugia e quindi potrebbe essere l’ufficio di Raffaele Cantone a occuparsene. Ma sarà Lo Voi a sciogliere il nodo della competenza.
Gravi i reati ipotizzabili nei confronti degli agenti: quelli che hanno arrestato Matteo davanti allo strip bar, i colleghi che hanno redatto il verbale e poi i quattro che lo hanno legato mani e piedi in cella. Si potrebbe configurare infatti il reato di tortura o lesioni aggravate dall’abuso di autorità, il falso e la calunnia per la discrepanza palese tra quanto ripreso dalle bodycam e le dichiarazioni riportate nel verbale di polizia, tutto aggravato dalla minorata difesa in cui si trovava in quel momento Falcinelli. Nel rapporto infatti i poliziotti sostengono di essere stati spintonati da Matteo che rivoleva indietro i 500 dollari spesi all’interno del locale, le immagini mostrate in esclusiva da Qn invece evidenziano che lo studente chiedeva indietro i cellulari scomparsi nel locale, gli stessi che poi ricompaiono dopo che il giovane è a terra ammanettato con la tecnica potenziale mortale del ginocchio sul collo. "Abbiamo avuto la disponibilità dal procuratore capo di Roma – spiega l’avvocato Maresca, lo stesso che difese la famiglia Kercher nel processo di Perugia – e in questo incontro valuteremo le modalità per procedere e la sua diretta competenza. Siamo in attesa anche di una risposta perché abbiamo sollecitato il capo di gabinetto del ministro degli Esteri".
In ballo, oltre all’individuazione di uno studio legale fuori dalla Florida che possa seguire il caso, c’è anche il rientro in Italia di madre e figlio. Vlasta è in attesa di ricevere l’originale dell’autorizzazione a lasciare il Paese da parte del giudice, ma non è escluso che possano essere coinvolte le autorità consolari per l’attraversamento della frontiera a garanzia della famiglia, soprattutto dopo la tempesta mediatica suscitata dai video choc. Il rientro al momento è fissato a metà maggio anche perché Matteo deve sottoporsi ad alcune visite mediche a Perugia.