Lunedì 4 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Stragi in famiglia, incapacità di intendere e scarcerazioni. Lo psichiatra: vi spiego cosa sono le Rems e perché non c’è mai posto

Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense: “Abbiamo proposto al ministero di rivedere le regole. Già nel 2022 la Corte Costituzionale ha detto che la situazione di oggi è pericolosa. Le residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza dovrebbero avere più posti e più personale”

Gli interni della villetta di Altavilla Milicia (Palermo) dove si è consumata la strage a febbraio

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Roma, 1 novembre 2024 – Incapace di intendere e di volere, quindi non imputabile. Per questo è stata ordinata la scarcerazione di Giovanni Barreca, che era stato arrestato con la figlia 17enne e una coppia per la strage in famiglia di Altavilla Milicia, un massacro nel nome di una delirante liberazione dal demonio. Torturati e uccisi la moglie Antonella Salamone, 40 anni, e gli altri due figli Emmanuel e Kevin, di 6 e 16 anni. 

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Giovanni Barreca e quel dettaglio sconvolgente della perizia psichiatrica

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Ma che cosa significa questa espressione, che ricorre spesso anche nei casi di femminicidio? E, in generale, come si può accertare che fosse quella la condizione quando è stato commesso il reato? Lo abbiamo chiesto a Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense.

Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense
Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense

“La scientificità deve essere garantita dal metodo – risponde il professore -. È il metodo della psichiatria forense, ovvero lo studio della persona dall’inizio. Più difficile quando il reato è la prima manifestazione di malattia. Il nostro codice penale prevede di accertare la responsabilità. Per questo la persona deve essere compos sui, capace appunto di intendere e di volere”.

Eppure l’ordinanza di scarcerazione definisce Giovanni Barreca pericoloso socialmente, con rischio di recidiva.

“Non c’è contraddizione. Quando il vizio di mente è totale c’è il proscioglimento dal reato, il soggetto non è ritenuto responsabile perché responsabile è la sua malattia. Una volta una persona così veniva internata in manicomio o in ospedale psichiatrico giudiziario. Oggi abbiamo eliminato queste strutture, bisogna trovare un modello di cura che serva”.

Barreca è destinato a una Rems, ma non c’è posto. Questa situazione si ripete di continuo, da un episodio di cronaca nera all’altro. Perché?

“Perché le Rems erano state pensate per le persone con condanna definitiva. Invece sono stati inseriti anche i provvisori, cioè quelli che non sono ancora stati giudicati. Per questo il numero è altamente insufficiente rispetto ai bisogni”.

Giovanni Barreca in una immagine tratta dal suo profilo Facebook
Giovanni Barreca in una immagine tratta dal suo profilo Facebook

Quante sono le Rems in Italia?

“Sono 31, tutte le regioni ne hanno almeno una, il Lazio ne ha 4, la Lombardia otto. Ma i posti sono 600, mentre negli ospedali giudiziari erano 1.500. La situazione va rivista. Abbiamo fatto delle proposte, c’è un tavolo tecnico ministeriale che si occupa da oltre un anno di questo problema. Già nel 2022 una sentenza della Corte Costituzionale definiva la situazione pericolosa”.

Con quali motivazioni?

"Perché non garantisce i soggetti che devono essere curati e invece non trovano posto né la società, visto che persone con alta pericolosità sociale non riescono ad essere curate. Quindi bisogna assolutamente rivedere la legge 81 del 2014”.

Lei cosa suggerisce?

“Di aumentare i posti nelle Rems ma soprattutto di trasformarle in strutture a più alta protezione, oggi sono a media”.

Che differenza c’è?

“Cambia il rapporto tra operatori e internati. Quindi servirebbe più personale. Il percorso di cura potrebbe iniziare in carcere se si migliorassero le condizioni”.

Ma nelle Rems le persone migliorano?

"I più gravi, schizofrenici o psicotici, sono quelli che migliorano di più. Succede meno per gli antisociali, che magari usano sostanze”.

Quanti sono gli internati tossico dipendenti con problemi psichiatrici?

“Almeno il 40%, l’uso di alcol e sostanze peggiora la patologia mentale e più facilmente c’è l’esplosione della violenza”.