Sabato 27 Luglio 2024

Ustica, Meloni: “Parole di Amato importanti”. La Francia: “Già forniti tutti gli elementi”

L’ex premier: “Dc9 colpito da un missile francese, volevano uccidere Gheddafi”. La premier: “Se ha elementi li metta a disposizione”. Salvini: “Dichiarazioni di una gravità inaudita”. Ma Tajani: “E’ la versione di un privato cittadino”. Pinelli (Csm): “Rendere pubblici gli atti dell’inchiesta”

Roma, 2 settembre 2023 – Le parole dell’ex presidente Giuliano Amato hanno inevitabilmente riaperto il dibattito sulla strage di Ustica, ancora senza colpevoli. Amato ha sollecitato le scuse di Macron, dopo aver affermato in un’intervista a Repubblica che il Dc9 venne colpito da un missile francese, causando 81 vittime innocenti.

Dall’Eliseo è arrivato prima un secco no comment (“Non abbiamo commenti da fare”, ha risposto il servizio stampa). Poi il ministero degli esteri francese precisa: “Su questa tragedia la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto, soprattutto nel quadro delle inchieste condotte dalla giustizia italiana. Restiamo ovviamente a disposizione per lavorare con l'Italia se ce lo chiederà”. 

Il Dc9 dell'Itavia precipitò il 27 giugno 1980: morirono 81 persone
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Meloni: “Parole importanti”. Salvini: “Gravità inaudita”

L’intervento di Amato ha avuto – come era prevedibile – una grandissima eco. La stessa premier Meloni è intervenuta affermando che “quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione. Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni".

La premier ha aggiunto in una nota: “Nessun atto riguardante la tragedia del DC9 è coperto da segreto di Stato e nel corso dei decenni è stato svolto dall'autorità giudiziaria e dalle Commissioni parlamentari di inchiesta un lungo lavoro”. Per il vicepremier Matteo Salvini le dichiarazioni dell’ex premier sono “di una gravità inaudita: è assolutamente necessario capire se ci sono anche elementi concreti a sostegno delle sue parole”. Per cui “attendiamo commenti delle autorità francesi”. 

Tajani: “Quella di Amato è una sua versione”

Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha però precisato che quella di Amato è “una sua versione” dei fatti. “C'è stato un processo, non si può commentare un'intervista, vedrà la magistratura - ha aggiunto il vicepremier -, che indagherà su quello che è successo, bisognerà fare chiarezza”. “Giuliano Amato è una persona che ha avuto grande importanza ma ora è un privato cittadino”, ha concluso.

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Csm: “Rendere pubblici gli atti”

Sul caso è intervenuto anche il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli: “Le affermazioni di Giuliano Amato sulla strage di Ustica aprono, dopo quarant'anni, scenari veramente inquietanti che impongono il giusto riconoscimento di quegli organi dello Stato che fin dall'inizio cercarono di ricostruire la verità dell'accaduto e le relative responsabilità. Tra questi mi pare doveroso ricordare Paolo Borsellino, a capo della Procura della Repubblica di Marsala”. 

Pinelli ha annunciato: “Condividerò con l'intero Consiglio Superiore di valutare l'opportunità di avanzare alla Procura della Repubblica di Marsala la richiesta di rendere accessibili tutti gli atti del procedimento di potenziale interesse di quell'inchiesta”.

“Borsellino - prosegue il vicepresidente del Csm - portò avanti, con la consueta e riconosciuta capacità professionale e rettitudine morale, una delicatissima attività di indagine scontrandosi sovente con reticenze e depistaggi. Basti ricordare la vicenda sul radar di Marsala, come ricostruito meritevolmente dal compianto giornalista Andrea Purgatori”

Donzelli: “Da sempre chiediamo la desecretazione” 

"Quello che facciamo al Copasir è segreto e non mi permetterei mai di rivelarlo. Amato ha detto delle cose importanti. Noi da sempre chiediamo la desecretazione di tutti gli atti e le pagine non chiare di quegli anni. Amato dice delle cose, in passato ha detto l'esatto opposto”, ha affermato Giovanni Donzelli, vice presidente del Copasir e responsabile organizzazione di Fdi.

“Ci chiediamo – prosegue Donzelli  – perché Amato oggi dica queste cose, lo spiegherà per bene e spiegherà anche perché in passato ha detto altre cose, ma ben venga quando le persone parlano è una buona notizia e quando ciascuno dice la sua verità è una buona notizia. Il problema è quando le persone stanno in silenzio".

Renzi: “Parli nelle sedi opportune” 

Su Ustica “l modo con cui Amato è intervenuto mi lascia perplesso. Se ha elementi in più deve essere più conseguente. Non può limitarsi a una intervista. Chi ha fatto il presidente del Consiglio sa che c'è un impegno delle istituzioni a parlare di certe cose con cognizione di causa”. Lo ha detto Matteo Renzi alla festa di Italia viva a Firenze, aggiungendo: “Il mio è un invito ad Amato. Prima di chiedere a Macron dica tutto quello che sa nelle sedi opportune. Altrimenti sembra un messaggio in bottiglia, con 81 morti non si fa”. 

Calenda: “Desecretare tutto e verificare con Francia”

"Giuliano Amato è persona seria e immagino che avrà avuto tutti gli elementi per dire ciò che ha detto su Ustica. A questo punto però la questione non può chiudersi qui. Occorre desecretare tutto e verificare con la Francia attraverso canali ufficiali”. Lo scrive sui social network il leader di Azione Carlo Calenda.

Magi: “Dichiarazioni di Amato confondono”

“I tempi e i modi delle 'rivelazioni’ di Amato non chiariscono ma confondono, non danno risposte ma suscitano nuove domande – il segretario di Più Europa Riccardo Magi –. Perché Amato ci offre ora questa miscela di proprie rivelazioni, accuse e considerazioni politiche e geopolitiche?”. Amato “ricorda le risposte che fornì nel 1986 in sede parlamentare nella sua veste di Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ma il resoconto di quella giornata parlamentare va letto integralmente per avere una ricostruzione completa che non è esattamente coincidente con quella offerta oggi da Amato per auto-attribuirsi un ruolo e una posizione che non rivestì in quella occasione”. 

Urso: “Sono vincolato al segreto”

“Su questo argomento non posso esprimere nessuna opinione, perché sono vincolato al segreto, essendo stato anche il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica – ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, incalzato dai cronisti.