Sabato 1 Febbraio 2025
FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Risarcimenti strage nazista di Falzano, il Fisco fa dietrofront sulle tasse

Cortona, sospesa la richiesta di pagamento dei 113mila euro d’imposta a carico dei parenti delle vittime. Rimpallo di responsabilità col Tribunale che ha deciso lo stanziamento di 3,7 milioni alle famiglie

I parenti delle vittime della strage nazista di Falzano di Cortona

I parenti delle vittime della strage nazista di Falzano di Cortona

Cortona (Arezzo), 31 gennaio 2025 – Ventiquattro ore per fare dietrofront sui 113mila euro chiesti in anticipo agli eredi della strage nazista a Falzano di Cortona a cui è stato riconosciuto un risarcimento di 3,7 milioni di euro non ancora liquidati. La richiesta di pagamento è stata immediatamente sospesa dall’Agenzia delle Entrate che ha chiamato in causa la cancelleria del tribunale di Arezzo, che avrebbe omesso di comunicare la registrazione a debito che avviene nei casi in cui le somme dovute siano richieste a vittime di reati.

La notizia, anticipata da La Nazione, riguardava l’ingiunzione per il pagamento della tassa sulla registrazione degli atti giudiziari che è arrivata all’avvocato Gianluca Luongo che difende i 17 discendenti delle vittime del rastrellamento. Richiesta da onorare “entro 60 giorni” per i familiari delle vittime, in media circa 7mila euro a discendente, in netto anticipo rispetto alla liquidazione del danno che, nella migliore delle ipotesi, potrà avvenire tra un paio d’anni.

Il 20 gennaio scorso il tribunale di Arezzo aveva disposto il risarcimento per complessivi 3,7 milioni a 17 eredi delle vittime. La strage risale al 27 giugno del 1944 come rappresaglia da parte degli alpini tedeschi dopo un’azione partigiana. Undici uomini vennero chiusi dentro una casa e fatti saltare in aria altre sei vittime furono uccise nelle campagne. I discendenti hanno scelto di far causa alla Germania per avere accesso al fondo di risarcimento delle vittime istituito presso il ministero dell’Economia. Ma prima si sono visti richiedere i 113mila euro.

L’Agenzia delle Entrate ha voluto precisare i contorni della paradossale vicenda con una nota inviata al nostro giornale: “Si precisa che la cancelleria del tribunale di Arezzo, trasmettendo la sentenza all’Agenzia delle Entrate, ne ha chiesto la registrazione nei modi ordinari – per cui l’imposta di registro deve essere necessariamente richiesta per legge a tutte le parti del processo – e non attraverso il meccanismo della registrazione a debito che prevede che il danneggiato venga esonerato dal pagamento. L’Agenzia, preso atto di questo stato di cose, ha autonomamente sospeso con effetto immediato gli avvisi di liquidazione a carico dei familiari delle vittime e ha chiesto alla Cancelleria di rivalutare le modalità con cui ha richiesto la registrazione”.

Parole chiare che chiudono una questione che aveva portato il senatore del Partito democratico Dario Parrini, a presentare un’interrogazione in Senato: “Ritengo positivo che l’Agenzia delle Entrate abbia sospeso immediatamente le richieste di pagamento a carico dei familiari delle vittime di Falzano assurdamente inviate nei giorni scorsi. Attendiamo la loro cancellazione al più presto, perché sono infondate”. Per Parrini, però, i problemi dei risarcimenti alle vittime delle stragi naziste in Italia, 61 milioni stanziati nell’ambito del Pnrr, non sono finiti: “Resta una grande preoccupazione per il futuro, perché il ministero dell’Economia continua a eludere le mie interrogazioni circa due punti fondamentali – spiega il parlamentare dem – quante risorse ha a disposizione per pagare questi risarcimenti previsti dal decreto legge 36/2022? A quanto ammonta il valore delle richieste di accesso al Fondo già presentate sulla base di titoli definitivi? È già evidente che è necessario rifinanziare il Fondo per soddisfare tutti gli aventi diritto? E se sì di quanto va rifinanziato? È inammissibile vedere organi dello Stato giocare a nascondino con cose così moralmente e storicamente delicate”.