Lunedì 23 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Strage Isis nel teatro. Catturati gli assalitori: "Pagati per uccidere". E i morti sono già 143

Undici arresti a poche ore dall’attacco. La polizia: "Arrivano tutti dal Tagikistan". I primi interrogatori: "Ci hanno reclutato con 5mila euro". L’ombra delle torture.

Strage Isis nel teatro. Catturati gli assalitori: "Pagati per uccidere". E i morti sono già 143

Li hanno presi vicino al villaggio di Teply, distretto di Karachevsyy, regione di Briansk, non lontano dai confini con Bielorussia e Ucraina. A un posto di blocco non si sono fermati, la gendarmeria ha sparato, l’auto si è capovolta e dei quattro occupanti uno è stato catturato nell’auto, tre mentre tentavano di scappare. Sarebbero loro i responsabili della strage alla sala da concerti Crocus City Hall, che è costata, secondo l’ultimo bilancio ufficiale, 133 morti – ma i media russi già parlano di 143 – , tra i quali molte donne e molti minori tra cui almeno tre bambini, e 123 feriti. Una strage raccapricciante nella quale i civili sono stati inseguiti e uccisi con armi da guerra.

Alcuni spettatori hanno tentato di reagire e sono stati freddati, ma almeno uno di loro, che stava cercando di proteggere sé e la moglie, è riuscito a disarmare uno dei terroristi approfittando le momento nel quale ricaricava l’arma. "Con le sue azioni decisive, ha salvato la vita delle persone intorno a lui in quel momento", ha affermato il capo del comitato Alexander Bastrykin, che ha ordinato che l’uomo venga premiato per il suo "coraggio senza pari". O come Islam K. un ragazzino di 15 anni che gioca nella squadra allievi dello Spartak Mosca e lavorava al guardaroba del teatro, che ha salvato più di cento persone guidandole verso una porta di sicurezza fino alla salvezza.

L’azione è stata rivendicata due volte dall’Isis. La prima, nella notte dell’attacco sull’account Telegram dello Stato Islamico, quando è stato scritta che "i combattenti dello Stato islamico hanno attaccato un grande raduno di cristiani alla periferia di Mosca, uccidendo e ferendo centinaia di persone prima di ritirarsi sani e salvi". Ieri la seconda rivendicazione sull’agenzia di stampa Amaq, l’agenzia del gruppo terrorista, con tanto di foto nella quale l’Isis sostiene che a compiere l’attentato siano stati quattro dei suoi combattenti che l’attacco si inserisce "in una guerra furiosa tra lo Stato islamico e i paesi che combattono l’Islam".

L’Fsb ha parlato di 11 fermi tra i quali i quattro autori materiali della strage. I canali Telegram Baza e Mash, vicini alle forze di sicurezza russe hanno pubblicato l’interrogatorio sul luogo dell’arresto a uno dei quattro, identificato come Fariduni Shamsiddin, 26 anni, tagiko, dice di essere arrivato il 4 marzo dalla Turchia, di essersi radicalizzato seguendo su Telegram un predicatore islamico. "Un mese fa – racconta – il suo assistente mi ha contattato e chiesto su Telegram se era disponibile ad ammazzare persone offrendomi un milione di rubli. Poi la cifra si è ridotta a mezzo milione (5mila euro, ndr), e me ne hanno pagata in anticipo solo metà su una carta ricaricabile". Da notare che l’uomo non fa alcun riferimento a ucraini. "Quali persone?" Gli chiede un poliziotto. "A loro non importava quali persone. Uccidere russi, non importava dove. Le armi me le hanno dato loro, mi hanno detto il luogo dove ritirarle, e così è stato. Erano fucili d’assalto kalashnikov e pistole".

Durante l’arresto le forze di sicurezza russe avrebbero anche torturato i fermati. Secondo le immagini mostrate dal canale Telegram pro guerra ’Canale operazione speciale’ un uomo in mimetica preme con il ginocchio sul collo di un detenuto – che si era identificato poco prima come Rajab Alizadeh – sdraiato a pancia in giù, gli mozza un lembo di orecchio e poi glielo mette in bocca. Un terzo fermato, Fayzou Muhammadsobir, 19 anni, sarebbe stato ferito ed è in terapia intensiva con un proiettile in un polmone e una ferita a un occhio.

Il commando avrebbe raggiunto la sala da concerti alle 19.55 ora di Mosca e avrebbe parcheggiato la Renault con targa russa di Tver vicino al’ingresso 14 del centro espositivo, a 200 metri in linea d’aria dalla sala concerti, quindi si sarebbe avvicinato e a un ottantina di metri dall’ingresso 13, dove, vicino ai metal detector, si trovavano 4 guardie giurate: ha iniziato a sparare con i kalashnikov e le ha uccise. Da li è stato un facile massacro. I terroristi iniziano una caccia all’uomo sparando a raffica contro la gente, prima nella hall e poi entrando nella sala concerti da ingressi centrale e sudorientale e facendo strage di innocenti mentre la maggior parte dei 6mila spettatori tentava la fuga. Dopodiché, due dei terroristi hanno estratto bottiglie piene di benzina e le hanno versate sulle poltrone dando loro fuoco, che si è propagato rapidamente fino a far crollare la sala. Dopo una decina di minuti i terroristi erano fuori, sono saliti sula stessa macchina e si sono allontanati: le prime squadre di pronto intervento di guardia sono arrivate dopo circa 20 minuti: troppo tardi per evitare la strage.