Lunedì 24 Marzo 2025
REDAZIONE CRONACA

Strage di Erba, la Cassazione: no alla revisione del processo per Olindo e Rosa

Gli avvocati di Rosa Bazzi e Olindo Romano (condannati all’ergastolo) avevano presentato ricorso contro la decisione della Corte d’Appello di Brescia. “Le nuove prove? Mere e astratte congetture”: Ora la difesa valuta un’istanza alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Azouz: ennesima delusione. I fratelli Castagna: “Siamo sollevati”

Strage di Erba, la Cassazione: no alla revisione del processo per Olindo e Rosa

Erba, 25 marzo 2025 – No alla revisione del processo per la strage di Erba: Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati definitivamente all’ergastolo, restano colpevoli per la giustizia italiana. È arrivata nel tardo pomeriggio la decisione della Corte di Cassazione sull’istanza presentata dalla difesa della coppia riconosciuta responsabile del quadruplice omicidio avvenuto nel dicembre del 2006.

Rosa Bazzi e Olindo Romano stanno scontando l'ergastolo per il quadruplice omicidio del 2006
Rosa Bazzi e Olindo Romano stanno scontando l'ergastolo per il quadruplice omicidio del 2006

I legali di Rosa e Olindo avevano presentato ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Brescia che aveva già detto “no” alla riapertura della vicenda e alla celebrazione di un nuovo processo. Ieri il team che difende i due coniugi, vicini di casa delle quattro vittime, si era detto fiducioso su un esito positivo dell’udienza odierna. Previsione che, in conclusione della Camera di consiglio, si è rivelata sbagliata. La Cassazione ha sostanzialmente recepito quanto sollecitato dalla Procura generale che ha bollato come “mere e astratte congetture” le nuove prove alla base del ricorso dei difensori. Per il pg Giulio Monferini quelli che secondo la difesa sarebbero elementi di prova nuovi “non possono in alcun modo smontare i pilastri delle motivazioni che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo, e cioè le dichiarazioni del sopravvissuto, le confessioni e le tracce ematiche”.

Speranze spente

Si chiude definitivamente, quindi, la lunga vicenda giudiziaria della strage di Erba, che continua a dividere l'opinione pubblica nonostante la colpevolezza sancita in tre gradi di giudizio di Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati all'ergastolo per il quadruplice omicidio avvenuto l'11 dicembre del 2006 di Raffaella Castagna, del piccolo Youssef Marzouk, della nonna Paola Galli e di Valeria Cherubini. L'udienza della Cassazione di oggi era chiamata a discutere la richiesta dei legali della coppia di annullare la sentenza della Corte di Brescia che, il 10 luglio 2024, aveva respinto l'istanza di revisione. I legali speravano che la Cassazione avrebbe ripassato la palla a Brescia per svolgere quel processo di revisione che gli è stato negato ritenendo "manifestamente inammissibile" l'istanza.

Raffaella Castagna e il figlio Youssef Marzouk, due delle vittime della strage di Erba
Raffaella Castagna e il figlio Youssef Marzouk, due delle vittime della strage di Erba

Richiesta molto tecnica, come si addice a un'istanza presentata alla Suprema Corte, nella quale vengono comunque richiamati tutti i temi dibattuti nel merito nei precedenti gradi.

Tentativo fallito

L'ultimo tentativo della difesa, insomma, tentava di mettere in crisi i pilastri sui quali si sono fondate tutte le sentenze fin qui di condanna: la testimonianza del superstite Mario Frigerio, la traccia di sangue sul battitacco dell'auto di Olindo di una delle vittime e le confessioni dei due imputati.

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Nel ricorso venivano ribadite le "plurime acquisizioni scientifiche nuove" e i "dirompenti dati clinici nuovi", da leggere a loro volta "alla luce di nuove scoperte scientifiche" che, metterebbero in dubbio la credibilità dell'unico testimone oculare. Si evidenziavano i presunti "fatti nuovi", si enfatizza lo "strabismo motivazionale" nel descrivere le fasi della morte di Valeria Cherubini e si metteva in dubbio la genuinità delle confessioni, arrivando a definirle "false". 

Azouz Marzouk in aula a Brescia per la revisione del processo ad Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba
Azouz Marzouk in aula a Brescia per la revisione del processo ad Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba

La prima bocciatura

Conclusioni a cui i giudici con l’ermellino non hanno voluto dare credito. Come, del resto, avevano già fatto i colleghi di Brescia che, nelle loro motivazioni, avevano spiegato come le dichiarazioni di Frigerio "non furono annebbiate da un'amnesia anterograda", cioè la difficoltà a ricordare eventi successivi a un evento traumatico.

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I magistrati lombardi avevano anche escluso un "complotto" che avrebbe portato "alla fabbricazione di falsità di prove, o meglio della loro formazione" ai danni di Olindo e Rosa e che le loro confessioni fossero state in qualche modo non genuine.

Gli avvocati non mollano

Partita definitivamente chiusa, quindi? Resta, agli avvocati, un’ultima carta che già stanno valutando se giocarsi. Si tratta del ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. “Dopo avere letto le motivazioni della Cassazione, valuteremo se ricorrere alla Cedu - dice all'Agi l'avvocato Fabio Schembri -. Resta poi ferma la possibilità di chiedere altre revisioni se ci fossero delle nuove prove. Siamo comunque amareggiati, ci aspettavamo un annullamento. La Cassazione ha usato la formula del 'rigetto' del ricorso e non dell'inammissibilità come aveva fatto la Corte d'Appello di Brescia. Vedremo le motivazioni e capiremo perché".

Il commento di Azouz

Non è mancata una dichiarazione di Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà del piccolo Youssef, negli anni scopertosi innocentista e supporter della causa di Rosa e Olindo.  "Nessun commento oltre l'ennesima delusione", ha detto il 43enne tunisino dopo aver appreso dello stop alla revisione del processo.

Il sollievo dei Castagna

Si sono fatti sentire anche i Castagna, parenti di tre delle vittime. “Siamo sollevati, è finita, credo che sarà davvero difficile per la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi riprovare la strada della revisione. Lo sapevamo prima che i colpevoli erano loro e anche oggi è stato acclarato oltre ogni ragionevole dubbio". Così ha detto all'Adnkronos Massimo Campa, legale della famiglia Castagna. "Contro Olindo Romano e Rosa Bazzi non ci sono tre pilastri (il testimone oculare, le confessioni e la prova scientifica, ndr), ma un intero colonnato di elementi che sorregge l'impianto dell'accusa – queste le ulteriori parole dell’avvocato – Ora la famiglia Castagna, i fratelli Pietro e Giuseppe, merita pace e di non essere costretta a tornare di continuo su ricordi dolorosi".  Beppe Castagna, da parte sua, ha ripubblicato sui social un vecchio video di Youseff, corredato dall’emoticon di un cuore rosso.

 La famiglia Frigerio e Cuno Tarfusser

"Finito il tormento quotidiano che hanno subito per anni e che non ha mai permesso loro di elaborare il lutto per la perdita dei loro cari. Giustizia ancora una volta è fatta", commenta all'Adnkronos Adamo De Rinaldis, l'avvocato che rappresenta Andrea ed Elena Frigerio, i figli del testimone oculare Mario e di Valeria Cherubini una delle quattro vittime della strage di Erba. "Penso che la Giustizia, quella con la G maiuscola, quella in cui ho creduto e che ho servito per 40 anni, ha perso. Mi dispiace per i due cui non è stata data la possibilità di dimostrare la loro innocenza", il commento di Cuno Tarfusser, l'ex magistrato che chiese, nonostante il parere contrario della Procura generale di Milano, la revisione del processo sulla strage di Erba.