Venerdì 5 Luglio 2024
ALBERTO LEVI
Cronaca

Strage di Ustica, nuove rivelazioni. Così la Francia ci ingannò: "Vi negammo i tracciati"

L’ex addetto militare dell’ambasciata francese: “Dicemmo che il radar era spento. La svolta raccontata nello speciale di Giletti in onda domani sera su Rai Tre”

Il relitto del Dc9 esploso sopra Ustica

Il relitto del Dc9 esploso sopra Ustica

Roma, 24 giugno 2024 – La Francia non consegnò deliberatamente all’Italia i tracciati radar della base aerea di Solenzara, in Corsica, nella notte della strage di Ustica. È quanto si intuisce dall’anticipazione di Rai Tre sullo speciale Ustica: una breccia nel muro, in onda domani sera alle 21.20, con la firma di Massimo Giletti.

A 44 anni dall’esplosione del Dc9 Itavia IH870 partito da Bologna per Palermo e disintegratosi alle 20.59 del 27 giugno 1980 nel Tirreno meridionale, tra le isole di Ponza e di Ustica, con 81 persone a bordo tra passeggeri e uomini di equipaggio, Giletti promette nuove rivelazioni sulla strage con l’intervista esclusiva all’ex addetto militare dell’ambasciata di Francia a Roma negli anni ‘80.

Secondo quanto afferma l’ex addetto militare, furono i suoi superiori ad ordinargli, di fatto, di non consegnare agli italiani il rapporto dei radar della base aerea in Corsica, a Solenzara, affermando che era chiusa. Ecco il testuale: "Lo Stato Maggiore italiano mi ha chiesto di chiedere allo Stato Maggiore francese il rilevamento radar di quella notte – afferma l’intervistato –. Il colonnello francese mi disse che dal momento che la base di Solenzara era chiusa è stato comunicato allo Stato Maggiore italiano che il radar era in manutenzione".

Nell’anticipazione proposta da Rai3, Giletti chiede quindi all’ex addetto militare se lo stato maggiore transalpino si fosse limitato a dirgli faccia lei oppure gli avesse esattamente specificato cosa riferire agli italiani. "Non me lo hanno detto espressamente – risponde l’intervistato – ma ho capito che dovevo sbrigarmela da solo. Mi hanno detto di rispondere agli italiani che il radar era in manutenzione e punto. Queste cose mi furono dette per telefono. Sono, quindi, andato a trovare il generale De Carolis. Lui era il mio contatto dei servizi segreti e gli ho detto: "Lo Stato maggiore francese vi trasmette questo messaggio".

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Un’ammissione che riapre le polemiche sui tanti depistaggi di un’inchiesta che non ha mai chiarito cause e responsabilità dell’esplosione. Un anno fa, Giuliano Amato, già ministro dell’Interno, aveva rivelato che nel 2007 i servizi italiani riferirono a lui e al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che la responsabilità involontaria dell’abbattimento era attribuibile a un missile francese destinato al leader libico Muhammar Gheddafi, ritenuto in volo nell’area.