Mercoledì 24 Luglio 2024
ANDREA GIANNI
Cronaca

Strage del Mottarone. Il giudice: "Non c’è dolo". E gli imputati ringraziano

La funivia precipitò, morirono 14 persone. Eitan, 9 anni, fu l’unico sopravvissuto. Con la riformulazione dei reati i 6 indagati e due società ora rischiano molto meno.

Strage del Mottarone. Il giudice: "Non c’è dolo". E gli imputati ringraziano

Strage del Mottarone. Il giudice: "Non c’è dolo". E gli imputati ringraziano

L’ordinanza di 14 pagine firmata dalla gup di Verbania Maria Rosa Fornelli è un colpo di scena, arrivato all’ultimo atto della lunga udienza preliminare con al centro l’incidente che, il 23 maggio del 2021, provocò la morte di 14 persone uscite di casa per una tranquilla gita domenicale sul monte affacciato sul lago Maggiore. Erano a bordo della cabina numero 3 della funivia del Mottarone, precipitata nel vuoto a causa della rottura delle fune traente unita al blocco del freno d’emergenza, vittime di un disastro che lasciò un solo sopravvissuto, il piccolo Eitan, rimasto orfano. Ieri era attesa la decisione sul rinvio a giudizio o il proscioglimento degli imputati (sei persone e due società, il colosso altoatesino Leitner e Ferrovie del Mottarone), ma la giudice è uscita dalla camera di consiglio con un provvedimento che ordina alla Procura di riformulare le accuse, indicando l’insussistenza dei reati dolosi.

Per la gup, in pratica, vanno contestate le accuse di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, accogliendo di fatto le istanze delle difese. La condotta addebitata ai principali imputati, si legge nell’ordinanza, "non può, non essendo sorretta da coscienza e volontà della produzione dell’evento (sia pure di pericolo), essere ricondotta alla fattispecie di cui all’articolo 432 codice penale (attentati alla sicurezza dei trasporti, ndr), e nemmeno, di conseguenza, l’evento disastro derivatone, ma rappresenta piuttosto un’evenienza di ’malgoverno di una situazione di rischio’ ascrivibile loro a titolo di colpa". Ha spiegato di non poter fare un "intervento ortopedico" sul capo di imputazione con la rimozione di alcune contestazioni per poi decidere chi mandare a processo tra i presunti responsabili.

Ha invitato, al contrario, la procuratrice di Verbania Olimpia Bossi e la pm Laura Carrera, a modificare i capi di imputazione, ritenendo necessario escludere i riferimenti alla sicurezza sul lavoro perché si è trattato di "un rischio completamente diverso". Passaggi tecnici che si traducono in un sostanziale alleggerimento della posizione degli imputati, allungando i tempi del procedimento perché il prossimo appuntamento in aula è stato fissato per il 12 settembre.

Intanto esprimono soddisfazione i legali degli imputati: Gabriele Tadini, capo servizio dell’impianto del Mottarone, Luigi Nerini, amministratore unico dell’impianto Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore di esercizio dell’impianto e dipendente di Leitner, e tre dirigenti del colosso altoatesino incaricato della manutenzione dell’impianto. Il difensore di Nerini, l’avvocato Pasquale Pantano, sottolinea che "c’era una gran confusione nelle imputazioni che non ci consentiva di partecipare seriamente al dibattimento e anche alla stessa udienza preliminare". Non nasconde tutta la sua amarezza, invece, la mamma di Silvia Malnati, una delle vittime: "Mi aspettavo il processo. Vedremo quando inizierà. Al momento la cosa essenziale è che tutti vadano a giudizio perché la colpa non è di uno solo ma è una catena". Non è il primo colpo di scena sulla strage del Mottarone, perché subito dopo l’incidente fece scalpore la decisione di un’altra giudice, Donatella Banci Buonamici, di non convalidare i fermi, scarcerando due degli attuali imputati.