Giovedì 7 Novembre 2024
MARCO BUTICCHI
Cronaca

Naufragio di Palermo, strage da libro giallo: "Dietro c’è il Mossad". Complottisti scatenati

Analogie con gli agenti segreti morti nel Lago Maggiore. I limiti della cospirazione: in entrambi i casi c’era in atto una tempesta, evento incontrollabile

Strage da libro giallo: "Dietro c’è il Mossad". Complottisti scatenati

L’imbarcazione affondata il 29 maggio 2023 nel Lago Maggiore al largo di Lisanza (Varese). I morti furono 4, a bordo c’erano 007 israeliani

Il protagonista di molti dei miei romanzi si chiama Oswald Breil. Un uomo di ridotta statura che ha ricoperto la carica di direttore del Mossad. Non avete idea di quanti, dopo il tragico naufragio del veliero Bayesian, mi abbiano contattato per dirmi: "La trama di un tuo romanzo calzerebbe a pennello a questo incidente così ‘singolare’".

E, in effetti, le coincidenze balzano agli occhi: Stephen Chamberlain, socio di Mike Lynch (suo il quinto corpo recuperato dagli abissi), travolto da un’auto pirata in Inghilterra solo poche ore prima del naufragio. La dinamica dell’affondamento ricorda un fatto analogo, avvenuto nel 2019 sul lago Maggiore, che costò la vita a agenti dei servizi italiani e del Mossad. Il fatto che Lynch stesse festeggiando con altri tycoon suoi pari la fine di un’odissea giudiziaria, accusato di essersi intascato qualche miliardo di troppo in una cessione d’azienda. Non ultima la Darktrace – un nome che ricorda lo Spectre di bondiana memoria –, società del magnate britannico che si occupa di cybersicurezza al soldo dei servizi segreti di mezzo mondo.

Non me la sento di dare torto a chi sostiene la tesi complottista, anche se sembra che la cospirazione non contempli l’incontrollabile forza della natura. Nel caso dei due naufragi, infatti, erano in atto violentissimi fenomeni atmosferici, capaci di mettere in difficoltà ogni marinaio. Possibile che chi vuole far passare una strage per evento naturale, sia in grado di controllare l’ambiente al punto di far soffiare venti a oltre duecento chilometri all’ora? Se così fosse bisognerebbe ammettere l’esistenza di un’arma sconosciuta e potentissima.

Ma anche qui, lasciatemi sollevare un dubbio: non esistono modi meno complicati per sbarazzarsi di un soggetto scomodo? E anche più sicuri: un affondamento non garantisce all’eventuale assassino la certezza di centrare il suo bersaglio.

Andrei piuttosto a esaminare gli scafi coinvolti nei due naufragi: il primo, quello lacustre, con evidenti problemi di stabilità dell’house boat dovuti a un maldestro refitting. Il secondo, un imponente e solido veliero moderno che, con ogni probabilità, non ha tenuto conto per il suo galleggiamento del fattore umano: portelloni e vie d’acqua erano chiusi in maniera stagna nel corso della tempesta? Torniamo allora ai sostenitori del complotto. C’era un noto politico che sosteneva che a pensare male non si commettono errori. Speriamo che a pensare male siano gli inquirenti per poter sciogliere questa brutta matassa senza lasciare dubbi.

A noi rimane solo il rammarico per altre vite che il mare ha accomunato a quelle dei tanti che lo affrontano in cerca di fortuna: la natura infuriata non distingue il ricco dal migrante. Anche se il mio protagonista, Oswald Breil, ripete spesso che le coincidenze non esistono...

Ma questo accade soltanto nei romanzi.