Venerdì 27 Settembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Cronaca

Strage con i cercapersone. La minaccia di Hezbollah: "Pronti a punire Israele"

Il leader Nasrallah ha accusato Tel Aviv di aver compiuto un atto di terrorismo. L’ipotesi: agenti del Mossad dietro l’azienda che ha prodotto i congegni esplosi. .

Strage con i cercapersone. La minaccia di Hezbollah: "Pronti a punire Israele"

La Tv manda in onda il discorso deI segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah

"Israele avrà la giusta punizione, ma non diciamo né dove né quando". Hassan Nasrallah, la guida di Hezbollah, ha parlato, mostrando tutte le sue contraddizioni, mentre nel cielo di Beirut i jet con la stella di David rompevano il muro del suono. Il bilancio degli attacchi ai cercapersone e ai walkie talkie usati da Hezbollah è salito a 37 morti – 25 uccisi mercoledì e 12 martedì – e oltre 3500 feriti. Il New York Times conferma, citando "tre funzionari informati", che dietro all’intera operazione ci sono i servizi segreti israeliani.

Il Mossad non si sarebbe limitato a manomettere i cercapersone in qualche fase della loro produzione o distribuzione, ma li avrebbe direttamente "fabbricati come parte di un elaborato stratagemma". E per farlo avrebbe costituito la società ungherese Bac Consulting. La Bac ha fornito cercapersone a Hezbollah dotandoli di batterie con esplosivo Petn (tetranitrato di pentaeritrite). Le fonti hanno spiegato al giornale americano che gli israeliani hanno inoltre creato altre due società fittizie per mascherare il legame tra la Bac e il Mossad. Il sito magiaro Telex indicato una società, stavolta in Bulgaria: la Norta Global, che avrebbe importato i cercapersone e organizzato la consegna.

In attesa di ricostruire le modalità operative dell’azione israeliana, la rabbia di Hezbollah resta senza sbocchi immediati. "Quello che è successo – ha attaccato Nasrallah – è una grande operazione terroristica. Potrebbe essere definita una dichiarazione di guerra. È una azione che e incontrerà la giusta punizione anche se non dirò come e quando. Israele ha superato ogni linea rossa, ma a Netanyahu dico che con nessuna uccisione od operazione militare potrete riportare la vostra gente nel nord di Israele e che il fronte libanese non si fermerà fino a che la guerra a Gaza non sarà finita".

Sembra una dichiarazione dura ma probabilmente non lo è visto che fonti hanno confermato che la notizia riportata dall’emittente Kan su una proposta presentata dall’inviato israeliano Gal Hirsh – liberazione di tutti gli ostaggi e demilitarizzazione della Striscia in cambio della fine dell’invasione – prefigura una possibile fine nel conflitto. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha chiesto moderazione, ma Israele preme e il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi, ha fatto sapere IDF, "ha approvato i piani di battaglia per il fronte settentrionale". Nel frattempo gli scontri proseguono. Ieri Hezbollah ha effettuato vari lanci di razzi al confine e due soldati israeliani sono morti e altri otto sono rimasti feriti, mentre l’aeronautica israeliana ha effettuato diversi attacchi al suolo distruggendo una trentina di postazioni missilistiche nemiche.