Lunedì 4 Novembre 2024
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Strage di Brandizzo, cosa è successo e cosa non ha funzionato: le vite di 5 operai spezzate da un treno a 160 Km orari

Orrore alla stazione di Brandizzo, nel Torinese. Gli altri due colleghi investiti sono sopravvissuti L’ipotesi dell’errore di comunicazione. Rabbia dei parenti delle vittime: "Non si può morire così"

Brandizzo (Torino) 31 agosto 2023 –  Il treno è fermo a un chilometro dalla stazione di Brandizzo, fra villette a schiera con le lenzuola stese e i nani in giardino. Un animale preistorico articolato in dieci pezzi che ancora sbuffa con il muso puntato verso Torino, sfuggito chissà come alla logica che muove il traffico e i destini.

Tragedia ferroviaria a Brandizzo: 5 operai travolti da un treno
Tragedia ferroviaria a Brandizzo: 5 operai travolti da un treno

Come in cielo, così in terra. Sui binari e fra le nuvole è una missione corale, per niente spontanea. L’incastro al millimetro e al secondo di tonnellate di lamiera perché non si sfiorino, una danza orchestrata in sale di controllo che non dormono mai, dove le traiettorie sono sempre innocenti.

Il messaggio su Tik Tok

Però, mercoledì notte cerca maturazione la luna piena, sulle rotaie brillano premonizioni e in mezzo al plastico perfettamente coordinato qualcosa va in tilt. "È la prima volta che mi succede che mentre saldo la rotaia mi esce un crocifisso – scrive su Tik Tok Michael Zanera senza sapere che sarà la sua ultima storia e che poche ore dopo raggiungerà decine di migliaia di visualizzazioni – Dio mi vuole dire qualcosa, sicuramente. Nonostante lo richiami tutti i giorni perché non è un bel periodo per me".

L’incidente

A dieci minuti dalla mezzanotte il convoglio passeggeri vuoto, fuori servizio, in fase di spostamento da Alessandria a Torino, lanciato ai 160 chilometri all’ora, travolge lui e altri sei operai che stanno eseguendo lavori di manutenzione sui binari di fronte alla stazione e ne uccide cinque sul colpo. Un boato senza fischi, senza preavviso. Poi la fatica tremenda della frenata oltre l’impatto, con gli occhi sbarrati e il respiro fermo. Perché qualcosa è successo, i macchinisti non vedono, ma sentono e sono già risucchiati nella nebbia di una vita che non sarà più la stessa, mentre con i due operai sopravvissuti vengono portati illesi all’ospedale di Chivasso e affidati prima al pm e poi agli psicologi.

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Parenti e vicini

È allora che la signora Wanda scende dal letto. Non tanto per il rumore, dice, ma per l’ansia. Abita al terzo piano sopra il negozio di parrucchiere Aria Nuova, davanti a quella che trattiene la fragranza di un approdo di campagna, con il tabaccaio sulla sinistra e le traversine appena oltre l’ingresso che attraggono l’ultimo passo del suicida. Ne ha contati almeno quattro da quando vive lì. Una volta dentro – teorizza – per i disperati non c’è ripensamento. Spalanca la finestra mentre la giostra si mette in moto, arrivano le ambulanze, le sirene spaccano la notte.

L’azienda

È già tutto successo e nessuno ancora capisce bene che cosa, ciò che accade al buio appartiene a un mondo parallelo. Ma è semplice e tremendo. La ditta Sigifer di Borgo Vercelli, che si occupa di armamento ferroviario in tutta Italia, ha in appalto interventi di sostituzione dei binari e sette dei suoi uomini si trovano proprio sui binari quando il treno arriva. Due rimangono illesi, per gli altri è un attimo.

Chi erano le vittime

Il più giovane, Kevin Laganà, è originario di Messina e ha 22 anni. Dalla Sicilia era arrivato in Piemonte anche il più anziano, Giuseppe Saverio Lombardo, 53. Inginocchiati sull’acciaio fra le scintille delle saldatrici, presi in pieno come Michael Zanera 34enne di Vercelli, come Giuseppe Aversa che di anni ne aveva 49 e viveva a Borgo D’Ale, come Giuseppe Sorvillo, 43, cittadino di Brandizzo.

Cosa non ha funzionato?

I sistemi automatici vedono i treni sulla linea, ma non le persone a terra, spiegano gli esperti. E gli uomini che guidano i treni devono per forza farsi guidare, è la fede del passaggio a livello e del semaforo. La signora Wanda mette il guinzaglio al cane e scende nello slargo che con coraggio si fa chiamare piazza della stazione. La zona dell’incidente è completamente illuminata e non c’entra la luna.

I soccorsi

Arrivano i vigili del fuoco dei distaccamenti di Torino Stura, Volpiano e Chivasso, i carabinieri e gli agenti della polizia ferroviaria a cui competono le indagini coordinate dalla pm Giulia Nicodemi della procura di Ivrea. Il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, che di mestiere fa il medico, parla di una tragedia enorme e da dottore entra nei dettagli: "I soccorritori mi hanno detto di avere visto resti umani a 300 metri dal punto dell’impatto, una scena da brividi".

Il dolore

La ragazza in bicicletta fa su e giù dall’alba e conferma: "I pezzi sono volati fino al parcheggio là in fondo e hanno sbattuto contro le macchine". Abbassi la voce, signorina. Cinzia, la cugina di Kevin Laganà, non vuole sentire. È lì, sconvolta e allibita. Grida: "Come si fa a dire che erano pezzi. Quelle sono persone, non puzzle". Il suo ragazzo che non c’è più, "una persona meravigliosa". E bisogna dirlo a papà che sta a Chivasso, mentre la madre distrutta non ha parole.

Migration

Un errore? "Non lo so – dice Cinzia –. Uno sbaglio si può fare per una persona, ma qui sono morti in cinque. C’è tanta rabbia. Ti chiedi come fare a tornare a casa e vivere ancora". Melania, quasi una mamma, fissa i binari: "Era il figlio del mio compagno, ma l’ho cresciuto io e gli volevo un bene dell’anima. Lavorava spesso di notte, l’ultima volta l’ho visto ieri sera a cena. Non aveva paura di niente. E nemmeno io pensavo fosse un lavoro pericoloso. In teoria non lo è".

Quel tipo di lavori vengono appaltati anche a imprese esterne. E si eseguono come previsto dalla procedura in assenza di circolazione dei treni perché il cantiere viene attivato solo dopo che il suo responsabile ha ricevuto il nulla osta formale a operare. Così nessuno si fa male.

Le ipotesi

E allora perché cinque bravi ragazzi sono morti per colpa di un missile lanciato nella pianura? Errore di comunicazione? Fraintendimento del binario giusto su cui operare? Inizio dei lavori anticipato prima dell’interruzione? Nel pomeriggio una nota sul sito del gruppo FS che potrebbe fare luce sull’inchiesta: "I lavori sarebbero dovuti iniziare solo dopo il passaggio di quel treno, il nulla osta formale non era ancora partito".

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Mattarela

Un mazzo di margherite gialle viene posato da una signora di Brandizzo davanti alla stazione. Il biglietto che lo accompagna invita al "rispetto per le vittime del lavoro onesto". Due adolescenti si tengono per mano e fanno fotografie con una reflex, non con il cellulare. La sera prima erano ai giardini dietro la stazione: "Abbiamo sentito un grande botto, ma non gli abbiamo dato peso e abbiamo continuato a chiacchierare". Li fanno allontanare, arriva il presidente Mattarella.

E intanto si moltiplicano i commenti sul profilo di Michael Zanera. Dio gli ha davvero parlato sulla rotaia? "Credo ti stia mandando un messaggio – risponde l’amico Franco, anche lui saldatore –. Ha un compito speciale adatto a te, magari in un mondo diverso".