Altavilla Milicia (Palermo), 28 ottobre 2024 – Strage di Altavilla Milicia: Giovanni Barreca non è imputabile perché incapace di intendere e di volere ed esce dal carcere.
Barreca era stato arrestato con la figlia 17enne e una coppia di palermitani, Massimo Carandente e Sabrina Fina, per aver torturato e massacrato la moglie, Antonella Salamone, e gli altri due figli, Kevin di 16 anni ed Emmanuel di 6. Cronache dall’orrore. Era febbraio.
Il "rito di purificazione dal demonio”
Moglie e figli dovevano essere liberati dal demonio, era stata la sua farneticazione. L’uomo è stato dichiarato incapace di intendere e di volere dai periti nominati dal giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese (Palermo) e – quando ci sarà posto – sarà trasferito in una Rems, residenza per l’esecuzione di misura di sicurezza. Nel frattempo dovrà essere affidato a una Comunità terapeutica assistita.
Le parole dell’avvocato Barracato
Il suo avvocato, Giancarlo Barracato, chiarisce al telefono a Quotidiano.net: “Barreca sostiene di essere stato presente alla strage ma di non aver agito. Si dovrà dimostrare quel che è successo. Ma lui non sarà processato”. La coppia Carandente-Fina si professa innocente. “Quello che è successo dovrà essere provato in dibattimento”, sottolinea il legale. Il 7 novembre i periti si pronunceranno sulla capacità di intendere e di volere della figlia 17enne.
Che cosa c’è scritto nell’ordinanza
L’ordinanza di scarcerazione è stata firmata oggi dal giudice per le indagini preliminari Erina Cirincione. Ed applica “in via provvisoria la misura di sicurezza del ricovero in una casa di cura e di custodia, da eseguirsi presso una residenza per l’esecuzione di misura di sicurezza (Rems)”. Ma nelle more “della effettiva individuazione” della Rems – oggi non c’è posto – il giudice stabilisce per Barreca “la misura di sicurezza della libertà vigilata”, affidandolo “per la cura al Centro salute mentale competente per territorio, che provvederà alla somministrazione di tutti i trattamenti terapeutici e riabilitativi necessari in regime di ricovero, con obbligo di frequenza, presso una Comunità terapeutica assistita che provvederà ad individuare”.
Cosa dice la perizia psichiatrica
"Giovanni Barreca è affetto da infermità di mente (“disturbo delirante cronico di tipo mistico-religioso”) di misura tale da escludere totalmente la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto”. “Trattasi – scrive il giudice nell’ordinanza di scarcerazione – di soggetto con pericolosità sociale elevata”. Ma la conclusione è perentoria: ne “ordina l’immediata liberazione”.
La pericolosità sociale di Giovanni Barreca
Nell’ordinanza si parla di “elevata pericolosità sociale” di Barreca. Della possibilità di “recidiva”. Questo quadro non è in contraddizione con la scarcerazione? “No – ribadisce il difensore, Barracato -. C’è una perizia psichiatrica, va rispettata. Sarà sottoposto a cure in una struttura, sotto controllo”.