Giovedì 26 Settembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Maltempo, perché le strade si allagano anche se la pioggia non è eccezionale?

Giuseppe Cantisani, ingegnere specializzato nelle costruzioni stradali, professore alla Sapienza: “Dalle caditoie alla regolarità superficiale passando per i controlli. Ecco cosa non funziona”

Roma, 21 settembre 2024 – Sono state giornate di piogge eccezionali. Di (nuova) alluvione in Romagna. Ma è sufficiente anche molto meno per allagare le strade delle nostre città. Basta camminare a bordo asfalto quando passa un’auto per fare la prova (e la doccia). Anche su punti appena ‘rattoppati’. Ma perché succede? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe Cantisani, ingegnere specializzato nelle costruzioni stradali, professore alla Sapienza.

Una caditoia intasata durante la pioggia: scena abituale sulle nostre strade
Una caditoia intasata durante la pioggia: scena abituale sulle nostre strade

Strade allagate, le cause

La premessa: “I problemi possono essere diversi. Può darsi che fin dall’inizio le strade non siano state costruite dotandole anche di un sistema di drenaggio e raccolta adeguato delle acque meteoriche, collegato a una fognatura pluviale dimensionata per quello che è il carico di pioggia, con calcoli e valutazioni sulla situazione critica da soddisfare. Quindi la carenza può essere originaria”.

“Tenere pulite le caditoie”

“Oppure - prosegue nell’analisi il professore - può esserci una scarsa manutenzione del sistema di drenaggio e raccolta delle acque. Per esempio le caditoie, i cosiddetti tombini, potrebbero essere intasate, sporche, ostruite da foglie o detriti. O ancora potrebbero esserci problemi di bonifica di questa rete. Infine, più semplicemente, la geometria e la forma proprio della strada potrebbe essersi modificata, così non riesce a far arrivare l’acqua nei punti di raccolta. Noi vediamo solo il sintomo, ma a quel sintomo possono corrispondere tante patologie. Sicuramente l’allagamento è una patologia”.

Il problema degli investimenti

“Il sistema delle infrastrutture è da tempo immemorabile sotto-finanziato - è il ragionamento dell’ingegnere -. Le strade prima o poi bisogna rifarle perché si degradano. Ma questo non accade mai perché non ci sono mai risorse sufficienti. Non solo. C’è anche incompetenza in chi dovrebbe gestire il patrimonio. Difficile trovare un ingegnere stradale negli uffici dei comuni. Gli interventi vengono fatti in maniera molto superficiale con i pochissimi fondi che ci sono, sicuramente insufficienti. Il decadimento progressivo diventerà sempre più grave. Quando si arriva al punto di superamento di un limite, la strada va rifatta, va ricostruita. Quindi gli oneri diventano 100 volte tanto. I problemi sono numerosi. E c’è una scarsa qualità dei controlli. Magari nel contratto d’appalto è anche previsto che la regolarità superficiale, come si chiama, sia una delle prestazioni richieste. Ma se chi deve controllare non ha la capacità di farlo...”.

Il pericolo per gli automobilisti

Non solo le docce per i pedoni. “Questa situazione - conclude il ragionamento l’ingegner Cantisani - crea anche un grande pericolo. I veicoli stessi, dovendo transitare su strati d’acqua molto spessi, hanno una carenza delle prestazioni, infatti la frenata sull’acqua è quattro volte più lunga”.