Roma, 30 settembre 2020 - E' sempre più incerto il futuro prossimo del campionato di Serie A. Dopo la clamorosa notizia delle 14 positività al Coronavirus del Genoa, riscontrata dopo la partita di domenica scorsa al San Paolo contro il Napoli, emerge il 15esimo positivo. Cosa succederà adesso? Si continuerà a giocare oppure si imporrà uno stop? Anche all'interno del governo non sembrano esserci idee concordi. Intanto la Asl di Genova ferma il Genoa: tutti in quarantena. Il Consiglio di Lega serie A tornerà a riunirsi domani per valutare gli ultimi aggiornamenti legati ai tesserati positivi della società Genoa. È quanto si legge in una nota.
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Nel frattempo, il Genoa ha comunicato l'elenco dei tesserati risultati positivi, ai quali si è aggiunto, dopo i tamponi di questa mattina, anche il centrocampista Valon Behrami. "Il Genoa Cfc comunica che i propri tesserati risultati positivi al Covid-19 in seguito a controlli strumentali sono: Francesco Cassata, Lukas Lerager, Federico Marchetti, Filippo Melegoni, Luca Pellegrini, Mattia Perin, Marko Pjaca, Ivan Radovanovic, Lasse Sch”ne, Davide Zappacosta. Inoltre, sono risultati positivi i seguenti membri dello staff: Pietro Cistaro, Alessandro Donato, Pietro Gatto, Matteo Perasso. Nel corso della giornata di oggi è emersa anche la positività di Valon Behrami. La società ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore e informato le Autorità per le procedure correlate".
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La sottosegretaria Zampa
"I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso". La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa lo ha detto di prima mattina a "The Breakfast Club" su Radio Capital. "Quando c'è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio. E nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi". "Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso". Parole chiare.
Ma poi nel corso della mattinata Zampa ha precisato: "Nel corso della mia intervista a Radio Capital ho detto che, in base al Protocollo sottoscritto dalla Federazione italiana gioco calcio, i giocatori positivi al Covid-19 non possono giocare fino a quando non risulteranno negativi al tampone. Questo non significa che la Serie A vada sospesa. Saranno poi la Figc e le società calcistiche a decidere sui destini del massimo campionato: se facendo recuperare partite alle squadre che non potranno giocare o mettendo in campo eventuali riserve".
Infine una netta marcia indietro: "Non ci sono ragioni per sospendere il campionato". Lo ha affermato, Zampa, rispondendo all''Aria che tira' su La7, a titolo personale. "Non ho mai pensato che debba essere sospeso il campionato - chiarisce Zampa, spiegando di non aver cambiato idea rispetto alle dichiarazioni di questa mattina - penso che quei giocatori non devono giocare. Le squadre possono recuperare le partite, possono decidere di far giocare eventuali riserve, il campionato può andare avanti", aggiunge facendo l'esempio che "se un bimbo risulta positivo, non chiude tutta la scuola".
Il ministro Spadafora
Già ieri il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, aveva detto che non c'erano ragioni al momento per sospendere il campionato. Oggi - nonostante le precisazioni - critica duramente Zampa: "Non ci sono le condizioni - ribadisce il ministro - per fermare il campionato di calcio". Per poi definire "avventate" le prime dichiarazioni del viceministro alla salute, Sandra Zampa, che in mattinata aveva - come detto - parlato di campionato da sospendere, per poi precisare che le decisioni spettano a Figc e società di calcio.
Il viceministro Sileri
Sulla vicenda interviene anche - con toni ulteriormente diversi - il vice ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri: "In caso di più calciatori positivi va fatto un passo indietro, stabilizzare la situazione e ripartire. Ma la decisione di fermare un campionato di calcio non passa per il vice ministro della Salute, e quindi parlo da medico".
La Asl ferma il Genoa
Da Genova intanto arrivano importanti notizie. "Siamo tutti in quarantena. La Asl ci ha fermato, non possiamo giocare sabato contro il Torino anche con i 13 disponibili. Senza allenamenti dobbiamo rinviarla". Lo ha detto a Radio Kiss Kiss Napoli il d.s. del Genoa Daniele Faggiano. "La data si trova perché anche i granata non fanno le Coppe. Con il Napoli non abbiamo mai chiesto il rinvio anche perché il calendario prevedeva la sfida sabato contro il Torino - ha aggiunto Faggiano -. Poi voglio chiarire che la mia frase sulla sconfitta al San Paolo perché eravamo positivi al Covid era solo una battuta, che non è stata colta. A breve comunicheremo l'elenco dei positivi. Stiamo risolvendo i problemi sulla privacy e poi daremo l'elenco completo".
Il test (quarto tampone) effettuati ieri dalla Asl 3 ai 14 tesserati del Genoa risultati positivi nel fine settimana hanno confermato la positività. Lo fa sapere la società rossoblù. Questa mattina gli altri componenti della squadra e dello staff sono arrivati in macchina al campo di allenamento hanno eseguito il tampone dall'auto e sono tornati a casa. Buone notizie per i dipendenti e i dirigenti che si erano sottoposti ai test ieri e che sono risultati tutti negativi. Il Genoa attende le decisioni della Lega sulla gara di sabato contro il Torino.
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Napoli, tamponi negativi
Sono tutti negativi i tamponi del primo test effettuato sui giocatori del Napoli, dopo le 14 positività del Genoa, e domani la squadra allenata da Gattuso sarà sottoposta un secondo test molecolare anti Coronavirus.
Oggi Consiglio di Lega
Andare avanti con il campionato rinviando - a questo punto è pressoché certo - la sfida tra Genoa e Torino: è questa la linea che i club porteranno avanti durante il Consiglio straordinario della Lega serie A convocato alle 16.30 per valutare la situazione alla luce dell'emergenza Covid.