Arrivano i primi licenziamenti targati Stellantis. Ma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, rassicura: "Sono convinto che al tavolo del 17 dicembre riusciremo a portare l’Italia al centro della strategia del gruppo". La Trasnova, la società che ha in appalto la logistica dei principali stabilimenti in Italia (Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Cassino e Melfi) ha avviato la procedura per mandare a casa 97 lavoratori. Un numero che, secondo i sindacati, sale a 400 se si considerano i subappalti in corso. Ed è proprio ai lavoratori e alle famiglie mobilitate da settimane davanti agli ingressi della fabbrica campana che si rivolge Elly Schlein in visita all’unità produttiva ("I licenziamenti sono inaccettabili"), dopo giorni di silenzio, tanto da far dire a Carlo Calenda "finalmente, ottimo".
I PRIMI LICENZIAMENTII licenziamenti di Trasnova sono stati comunicati ai sindacati di categoria dall’azienda alla quale Stellantis non ha rinnovato la commessa, in scadenza il 31 dicembre, per le attività di logistica, relative allo spostamento nei piazzali delle auto prodotte per essere caricate sulle bisarche. Non è bastata la rassicurazione di Stellantis "disponibile a riaprire la discussione con la direzione di Trasnova per capire come supportare l’azienda in questa fase". Dei 97 lavoratori diretti licenziati da Trasnova, 54 sono impegnati nel solo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, dove da giorni i lavoratori Trasnova bloccano gli ingressi merci della fabbrica, provocando, di fatto, il fermo delle produzioni.
SCHLEIN AI CANCELLIE a Pomigliano sono arrivati nei giorni scorsi i parlamentari di Avs e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e, infine, nelle ultime ore, la segretaria Pd, Elly Schlein. "I licenziamenti sono inaccettabili – attacca – e noi chiediamo che sia bloccata immediatamente questa procedura. Questi lavoratori sono quelli che tengono in piedi il nostro Paese: non si possono lasciare 400 famiglie per strada, peraltro appena prima di Natale. Bisogna dare una prospettiva. Quello a cui puntiamo è che al tavolo che avevamo chiesto di anticipare, e in cui avevamo chiesto la presenza di Stellantis, l’azienda si prendesse le sue responsabilità. Vogliamo serietà e chiarezza: Elkann venga in Parlamento".
LA PARTITA CON IL GOVERNOIl 10 dicembre Trasnova e sindacati andranno al Mimit dove ci sarà anche Stellantis. Il 12 dicembre i sindacati vedranno a Torino, dove si è tenuta un’affollatissima assemblea di delegati e delegate, il responsabile Europa del gruppo Jean-Philippe Imparato in vista del tavolo convocato per il 17 dicembre dal ministro Urso. E, in vista del summit, il responsabile del dicastero delle Imprese spiega: "Dobbiamo realizzare un piano Stellantis per fare in modo che l’azienda ci presenti un piano assertivo, chiaro, sostenibile, per rilanciare la produzione e gli investimenti nel nostro Paese, garantire tutti gli stabilimenti ed evitare ogni forma di licenziamento". Ma c’è anche il versante europeo: "Nel contempo abbiamo presentato in Europa un documento strategico che oggi è sostenuto da 15 Paesi per chiedere che la Commissione europea riveda da subito quella follia del Green Deal che sta portando le aziende automobilistiche europee a chiudere gli stabilimenti. Dobbiamo evitare la follia delle penali da 15 miliardi per i produttori che superano un’asticella tra auto endotermiche e auto elettriche".
IL RIENTRO NELL’ACEADa Stellantis arriva, a pochi giorni dall’uscita dal gruppo di Carlos Tavares, un nuovo segnale di cambiamento della strategia anche a livello europeo: l’azienda è pronta, infatti, a rientrare nell’Acea, l’associazione dei costruttori presieduta da Luca De Meo, che aveva abbandonato a inizio 2023, dopo avere lanciato il Freedom of Mobility Forum, un forum annuale aperto al dibattito pubblico sui temi della mobilità sostenibile. Le difficoltà del settore spingono, quindi, Stellantis a cercare un fronte comune con le altre case automobilistiche.