Venerdì 13 Settembre 2024
ANNA GIORGI
Cronaca

Bosconavigli: perché l’architetto Stefano Boeri è stato indagato per lottizzazione abusiva

Il noto professionista sotto accusa insieme ad altri responsabili del progetto immobiliare, 90 appartamenti in zona San Cristoforo. Lui si dice sereno: “Sono certo che la magistratura farà presto chiarezza”

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Stefano Boeri, 67 anni, architetto e urbanista, presidente della Triennale di Milano

Milano, 13 settembre 2024 – Il progetto immobiliare “Bosconavigli”, firmato dall’archistar Stefano Boeri, era finito, già a luglio, tra la decina di altre operazioni di rigenerazione urbana, 14 si contavano al 31 di agosto, finite al centro della grossa inchiesta della procura su concessioni edilizie “disinvolte“ che hanno dato luogo ad altrettanti abusi.

Lo “tsunami urbanistico” che ha portato al sequestro di una decina di grossi cantieri milanesi ha rilevato quasi in ognuno di questi la mancanza, a vario titolo, del necessario “piano attuativo” per costruire, con gli annessi servizi per i residenti dell’area interessata dalla nuova costruzione.

Le contestazioni

E ancora, in alcuni casi, un’altezza della costruzione che arriva a 41 metri, superando i 25 che sono considerati il limite proprio per fare a meno del piano attuativo. E poi l’assenza di una delibera di Giunta o del Consiglio comunale, con la convenzione urbanistica stipulata, invece, davanti a un notaio tra il privato costruttore e un dirigente comunale, sono alcune delle irregolarità contestate anche al Bosconavigli, quartiere San Cristoforo, la zona in forte gentrificazione che sta a sud di Milano.

Il caso Bosconavigli

Nell’avviso di conclusioni indagini, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio per l’inchiesta sul Bosconavigli c’è anche il nome dell’architetto noto in tutto il mondo, Stefano Boeri.

L’indagine è coordinata dal pool della procuratrice aggiunta di Milano Tiziana Siciliano, dai pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Marina Petruzzella e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf. Oltre a Boeri, in qualità di progettista è indagato anche Stefano De Cerchio. Indagati pure il direttore dei lavori, il costruttore, lo sviluppatore e due dirigenti comunali, Andrea Viaroli e Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia e componente della Commissione per il paesaggio.

Già da una consulenza richiesta dai pm, agli atti dell’inchiesta, firmata dal giurista Alberto Roccella e dall’urbanista Maurizio Bracchi, erano emerse le irregolarità contestate poi nell’avviso di conclusioni indagini.

Il piano

Il progetto, che ricalca il pluripremiato Bosco Verticale, prevede la realizzazione di 90 appartamenti, con la lottizzazione di un terreno in cui in precedenza non c’erano altre costruzioni. Tra le contestazioni partite dagli inquirenti c’è anche quella sui prezzi pagati in relazione alla cessione dei terreni. “Nel progetto Bosconavigli c’è stata, da parte dello Sportello unico edilizia del Comune, una illegittima riduzione del 25% del valore venale sulle cifre pagate, i cosiddetti oneri di urbanizzazione, dalla società costruttrice per la monetizzazione delle aree a standard, ovvero quelle da destinare ad attrezzature pubbliche e di interesse pubblico”, scrivono i i pm.

Milano 5.0 srl, la società promotrice dello sviluppo del progetto immobiliare in una nota si dice “certa di aver operato in buona fede, così come tutti quelli che hanno collaborato al progetto, seguendo le regole, in dialogo costante con le autorità preposte”. La società aggiunge “attende con serenità e in spirito di piena collaborazione lo sviluppo del procedimento”. Anche l’architetto Boeri aggiunge: “Sono certo che la magistratura farà presto chiarezza”.