Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

La startup italiana Biovecblok premiata a Berkeley per il suo insetticida bio

Lo spinoff dell’Università di Camerino si è aggiudicata il terzo posto alla Global Social Venture Competition. Premiato il suo antizanzare non tossico per combattere malaria, dengue e virus Zika

Il team della Biovecblok premiato a Berkeley

Jesi, 14 aprile 2017 - Successo per la startup innovativa italiana Biovecblok, che sale sul podio della Global Social Venture Competition (GSVC). Lo spinoff dell’Università di Camerino e startup incubata presso JCube (hub d'innovazione del Gruppo Industriale Maccaferri) ha conquistato infatti il terzo posto nella competizione internazionale dedicata alle startup con elevato impatto sociale organizzata dalla prestigiosa Università della California di Berkeley. Meglio di lei hanno fatto solo un team americano e uno indiano. 

E' la prima volta da quando, nel 1999, è stata istituita la competizione che un team italiano sale sul podio, rivaleggiando con le più prestigiose università del mondo come MIT, Berkeley e Stanford. La GSVC riceve ogni anno più di 500 iscrizioni da startup provenienti da più di 50 paesi nel mondo: l'obiettivo è sostenere una nuova generazione di imprenditori sociali, fornendo loro mentoring, networking e premi in denaro per trasformare le loro idee in imprese che possano affrontare le problematiche più pressanti del mondo contemporaneo.

Si può fare innovazione sociale dall’Italia e la startup era già sotto i riflettori nazionali: era stata premiata dal Premio Gaetano Marzotto, di cui JCube è stato tra i primi incubatori partner, e il Premio Nazionale dell’Innovazione. Per Claudia Damiani, group leader di Biovecblok, “è stato importante aver ottenuto il supporto dell'incubatore JCube, che fornisce quel know-how industriale di cui abbiamo bisogno, dal momento che il nostro team è composto prevalentemente da biologi". Qualità della ricerca, impatto sociale e business management sembrano quindi le parole chiave del loro successo.

I giovani ricercatori di Biovecblok hanno partecipato alla competition di Berkeley presentando il prodotto 'Atlas', un insetticida biologico e non tossico per combattere le malattie trasmesse dalle zanzare come la malaria, la dengue e il virus Zika. "L'elemento innovativo - spiegano - è rappresentato dal fatto che per la prima volta la zanzara diventa lo strumento di diffusione del biocida da noi sviluppato, evitando in questo modo il rilascio di composti chimici tossici presenti nei comuni insetticidi. Le zanzare infettano annualmente oltre 600 milioni di persone uccidendone circa 1,2 milioni. Nel 2016 sono stati diagnosticati oltre 10.000 casi di microcefalia, una malformazione congenita del cervello causata dal virus Zika, trasmesso da zanzare. Con Atlas contiamo di ridurre fortemente il numero di persone affette da queste patologie".

A Berkeley, luogo dell’innovazione tecnologica e scientifica, la startup si è aggiudicata un premio in denaro e vedrà nel proprio advisory board la presenza di Murray Vince, senior director della Intellectual Venture di Seattle, fondata da Microsoft.

"Crediamo molto nel nostro progetto e siamo estremamente orgogliosi che anche a livello internazionale non solo ne abbiano riconosciuto il valore, ma lo abbiano anche voluto sostenere economicamente", ha spiegato Aurelio Serrao, co-founder di Biovecblok dicendosi, tra l'altro, emozionato e soddisfatto per questo importante successo.

"Sono davvero estremamente orgoglioso del grande successo ottenuto dai nostri ragazzi - ha dichiarato il rettore Unicam, il professore Flavio Corradini -. L'Università di Camerino da tempo sta mettendo in campo iniziative volte ad aiutare i nostri giovani laureati e ricercatori nel settore dell’auto-imprenditorialità, facendo emergere le idee innovative e trasformarle in impresa, generando così occupazione giovanile e creativa. È con grande soddisfazione che possiamo constatare che i risultati arrivano e sono più che eccellenti".