Lunedì 4 Novembre 2024
ERIKA PONTINI, CLAUDIO CAPANNI
Cronaca

Bambina scomparsa a Firenze, spunta il super testimone: “Kata trascinata via da un uomo”

Il racconto di quel sabato pomeriggio in cortile confermerebbe l’ipotesi dei magistrati. Scoperto il passaggio utilizzato dai bambini: collega l’ex hotel occupato al palazzo a fianco.

Kataleya, 5 anni, scomparsa da Firenze (Germogli)

Kataleya, 5 anni, scomparsa da Firenze (Germogli)

Firenze, 14 giugno 2023 – Il super testimone parla – "L’ho vista trascinare via con la forza" – e il mistero di Kata assume i contorni definiti di un rapimento. L’uomo (non si sa se un occupante o un vicino di casa) ha riferito ai pm il dettaglio più agghiacciante dall’inizio della drammatica storia della bambina di cinque anni, scomparsa sabato pomeriggio dall’albergone occupato di Firenze ma non sa dove sia stata portata. Gli inquirenti, i pm Christin Von Borries e Giuseppe Ledda, coordinati dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli, ritengono che le uniche vie di fuga possibili siano all’interno, perché altrimenti le telecamere piazzate davanti all’ingresso principale avrebbero ’parlato’.

Kataleya, 5 anni, scomparsa da Firenze (Germogli)
Kataleya, 5 anni, scomparsa da Firenze (Germogli)

L’orario riferito dal testimone, secondo quanto emerge da fonti investigative, è compatibile con la sparizione: in quel maledetto lasso di tempo tra le 15.00 e le 15.30. Ovvero tra quando gli occhi elettronici inquadrano Kata che si affaccia al cancellone e poi rientra, e le 15.3015.40, orario del rientro di mamma Katherine, dopo aver finito le pulizie in centro e aver fatto la spesa.

Ci sono almeno due possibili vie di fuga attraverso il piazzale dell’albergo dove giocavano i bambini, che conducono agli immobili in via Boccherini 34 e in via Monteverdi. Se la bambina è stata trascinata lì dentro, qualche locale è stato utilizzato come base per il sequestro ma poi la piccola è stata spostata altrove. Ma dove? Perché le perquisizioni a tappeto hanno dato tutte esito negativo, compresa quella su un’auto, la Opel di una coppia che abita nell’immobile finito sotto i riflettori. Dentro quel palazzo Kata non c’è: nonostante i cani molecolari, una ventina di militari arrivati in forze e i vigili del fuoco abbiano battuto palmo a palmo ogni singolo appartamento, e frugato negli anfratti, nei tombini, nei pozzi neri alla ricerca di un indizio, una traccia.

Una delle vie di fuga possibili infatti collega con l’area condominiale del palazzo ex Inpdai (anche questo in parte occupato abusivamente da una comunità straniera) attraverso un muro che conduce ai box dei garage. Da lì si arriva a un cancello che di giorno viene lasciato solitamente aperto e porta in via Monteverdi, in una zona sembra priva di telecamere, così da lasciare al buio gli investigatori. L’altro passaggio interno, sul quale si sono focalizzati i carabinieri nelle ultime ore, conduce al retro di un altro immobile: è l’ormai numero 34 di via Boccherini al quale si accede attraverso un giaciglio di fortuna dove ci sono tracce della presenza di un uomo.

Ad avallare il percorso ci sono le verità arrivate dai bambini: sentiti, avrebbero riferito di quel ’passaggio segreto’ tra l’ex albergo e il cortile del condominio vicino, un gioco attraverso il confine delle due proprietà, tramite un cancellino verde. I piccini non ci andavano per paura di un occupante. Ma se Kata è stata trascinata via potrebbe essere stata costretta a varcare quel cancello verde. 

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