Mercoledì 4 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

"Viva lo spiedo bresciano, viva polenta e osei": Fratelli d'Italia lancia una raccolta firme

L'assessore regionale Viviana Beccalossi annuncia una petizione per modificare la legge nazionale sulla caccia

Cacciatore in una foto Crocchioni

Cacciatore in una foto Crocchioni

Brescia, 28 novembre 2014 - Continua la battaglia in difesa dello "Spiedo bresciano e polenta e osei" portata avanti dagli esponenti di Fratelli d'Italia e Alleanza Nazionale. “Partirà sabato la raccolta di firme promossa da Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale di Brescia per modificare la legge nazionale sulla caccia con l’obiettivo, fra l’altro, di riportare nei menù dei ristoranti italiani piatti tipici come ‘polenta e osei’, lo spiedo bresciano e tutte quelle ricette caratterizzate dalla presenza di alcuni volatili selvatici”. Lo annuncia Viviana Beccalossi, assessore regionale della Lombardia e dirigente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, dando appuntamento per domani a Desenzano del Garda dove, nell’ambito della presentazione di un nuovo Circolo del partito, prenderà il via la petizione per rivedere la legge 157 del 1992 sulla caccia.

Saremo nelle piazze di Brescia, della sua provincia, della Lombardia e di tutte quelle aree geografiche - spiega Viviana Beccalossi - che nella loro tradizione millenaria propongono ricette tipiche che, in virtù dei nuovi provvedimenti normativi indicati dall’Unione europea e recepiti dal nostro Paese, sono stati cancellati dai piatti delle trattorie e delle osterie italiane”. Il provvedimento cui fa riferimento Viviana Beccalossi è il divieto - in vigore da qualche giorno - di vendere e acquistare uccelli vivi o morti appartenenti alle specie viventi naturalmente allo stato selvatico, tranne alcune eccezioni. eccezioni. “E intanto - conclude Viviana Beccalossi - nelle nostre città continuano a proliferare kebab e ristoranti cinesi spesso al limite del decoro urbano e del rispetto delle condizioni igienico-sanitarie senza che Bruxelles abbia nulla da eccepire. Oggi più che mai mi sento di dire: viva lo spiedo bresciano e viva polenta e osei”.