Mercoledì 18 Dicembre 2024
MILLA PRANDELLI
Cronaca

Ottavia Piana a un passo dalla salvezza. I soccorritori: “Entro tre-quattro ore fuori dall’abisso”

Le operazioni di recupero della speleologa intrappolata si sono rivelate più veloci del previsto. La barella vicino alla superficie ma si deve fare presto: “È stremata e con ferite gravi”

Ottavia Piana e una squadra di soccorritori

Ottavia Piana e una squadra di soccorritori

Fonteno, 17 dicembre 2024 – Ottavia Piana, la speleologa bloccata in grotta da sabato 14 dicembre, potrebbe uscire dall’abisso Bueno di Fonteno nella bergamasca già questa notte.

Il Soccorso Alpino e Speleologico ha da inviato una nota in cui si conferma che le operazioni di recupero si sono rivelate più veloci del previsto. “Entro circa tre-quattro ore la barella con l'infortunata potrebbe essere fuori dalla grotta – si legge nel comunicato ufficiale -. L'ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti in precedenza e per la valutazione dei sanitari di evitare soste prolungate. Lo stesso tratto, durante l'intervento dello scorso anno, era stato percorso in circa 12 ore. Si tratta di una stima soggetta alle condizioni sanitarie dell'infortunata. Sarà nostra cura inoltrare tempestivamente le immagini dell'uscita”.

Le squadre di soccorritori al lavoro per salvare Ottavia Piana, la speleologa intrappolata nella cavità carsica Abisso Bueno di Fonteno
Le squadre di soccorritori al lavoro per salvare Ottavia Piana, la speleologa intrappolata nella cavità carsica Abisso Bueno di Fonteno

Situazione delicata

L’assistenza di medici, infermieri e tecnici , che non hanno mai lasciato sola Ottavia e che tengono costantemente monitorate le sue condizioni, la sta aiutando, così come la sua esperienza, che le consente di non lasciarsi andare alla disperazione.

Le lesioni riportate, che potrebbero essere più gravi di quanto stimato nelle prime ore, però la stanno sottoponendo a una grande fatica, dovuta anche alle condizioni climatiche dell’antro, dove l’umidità è del 100% e la temperatura è di circa 5 gradi. Anche stare sdraiata sulla speciale barella che i suoi salvatori stanno usando non è facile.

Un'immagine sorridente di Ottavia Piana
Un'immagine sorridente di Ottavia Piana

Il soccorritore

"Sono stato in grotta per 18 ore – spiega il soccorritore speleologo Luca Longo –, è infortunata ma lucida e vigile. La grotta è casa sua. Sa esattamente dove si trova e segue le operazioni con fiducia. Chiaramente le sue condizioni sono quelle di chi è ferito in grotta, sono alcuni giorni che è su una barella: accusa molta fatica. Speriamo di tirarla fuori prima possibile anche se non è possibile dare dei tempi certi”.

Corsa contro il tempo

La barella dove è caricata la speleologa ha proseguito alcune centinaia di metri lungo cunicoli talvolta instabili, che fanno cedere materiale quando si transita. I passaggi sono stretti, nonostante questo si è voluto dare un’accelerata all’intervento. Per percorrere lo stesso tratto un anno fa furono necessarie 12 ore.

L’abisso

L’abisso Bueno è una cavità carsica attiva e all’interno ci sono almeno un ruscello, pozze, acqua e fango. Il vento soffia costantemente. Per tenere al caldo Ottavia i soccorritori l’hanno messa nel cosiddetto ’tutone’: un indumento termico che la ripara da freddo e intemperie all’interno del quale c’è un sistema di riscaldamento che si chiama ’piovra’, fatto con tubi che le avvolgono il corpo in cui passa aria riscaldata, da una cella a carbone e da un ventilatore.

La barella

La barella, studiata per gli interventi in grotta, piatta e in fibra di carbonio, è impermeabile e ha fondo ergonomico. Può essere trasportata con una carrucola. Alcuni tratti sono stati allargati con mazze e picconi, altri con micro cariche esplosive. A consentire di tenere contatti diretti con l’esterno è un cavo telefonico analogico di oltre tre chilometri.

È in questo modo che la situazione e le condizioni di Ottavia sono noti a tutto lo staff, in grado di contattare ospedali e centri specializzati nel caso servissero particolari indicazioni. All’interno della grotta è sato possibile sottoporre Ottavia ad alcuni esami, come delle ecografie e l’elettrocardiogramma, ma ovviamente ci sono dei limiti ai controlli che possono essere effettuati e quindi per conoscere le reali condizione di salute della 32enne si dovrà attendere la sua uscita. Intanto la task-force impegnata nei soccorsi si arricchisce di elementi con una lunga esperienza alle spalle.

Alcuni fra loro hanno operato in casi eclatanti, come Tullio Bernabei, che nel 1981. quando aveva 22 anni, fu il primo degi uomini impegnati nel tentativo, purtroppo infruttuoso, di salvare Alfredino Rampi a Vermicino. O Corrado Camerini, medico bresciano che nel 2012 diresse le ricerche subacquee nella nave Concordia all’isola del Giglio, dove fu necessario impiegare diversi speleo sub.