Giovedì 12 Dicembre 2024
MILLA PRANDELLI
Cronaca

Speleologa bloccata nella grotta. Corsa contro il tempo per salvarla. Nel 2023 cadde nello stesso punto

Ottavia Piana, 32 anni, da sabato è ferma e ferita a 200 metri di profondità dopo essere scivolata. I primi soccorritori l’hanno raggiunta, ma per far passare la barella vanno allargati alcuni cunicoli.

Speleologa bloccata nella grotta. Corsa contro il tempo per salvarla. Nel 2023 cadde nello stesso punto

Ottavia Piana, 32 anni, da sabato è ferma e ferita a 200 metri di profondità dopo essere scivolata. I primi soccorritori l’hanno raggiunta, ma per far passare la barella vanno allargati alcuni cunicoli.

FONTENO (Bergamo)

Per riportare Ottavia Piana alla luce del sole potrebbero volerci diversi giorni, forse più delle 40 ore e due notti servite per recuperarla quando il 2 luglio 2023, all’interno della stessa grotta, era rimasta bloccata dopo una frattura. Ottavia è ancora lì, nell’Abisso Bueno di Fonteno, in provincia di Bergamo, incastrata da sabato sera dopo essere caduta per almeno cinque metri e essersi ferita in modo forse più grave rispetto alla prima volta, quando si era fatta male al ginocchio e a una gamba. Trentadue anni, una grande esperienza alle spalle, la speleologa di Adro, nel Bresciano, avrebbe diverse fratture e ferite anche al volto. L’allarme è scattato alle 22.22 di sabato sera, quando alcuni suoi compagni di spedizione sono usciti dall’antro, che è estesissimo e ancora per la sua maggior parte inesplorato. Di quella fenditura carsica, scoperta nel 2006 e di cui ancora non si conosce la dimensione, estesa per oltre 19 chilometri, è proprio Ottavia ad avere iniziato a tracciare una mappa.

Ora l’esploratrice è lì, bloccata, a circa quattro ore di distanza dall’ingresso e a una profondità di circa 200 metri. I tecnici impiegati per riportarla alla luce sono circa 100 tra Soccorso Alpino e Speleologico e arrivano da tutto il Nord Italia. Insieme a loro, anche i Vigili del Fuoco, gli operatori del 118, i carabinieri, la polizia locale, la Guardia di Finanza e altri volontari e professionisti, radunati nel Centro operativo allestito nel comune sulle alture del lago d’Iseo. Ottavia ieri è stata raggiunta attorno alle 15 da due medici e due infermieri del Soccorso Alpino. Non è mai restata sola. Nel frattempo i loro colleghi hanno installato una linea telefonica lunga tre chilometri che permette di comunicare all’interno dell’abisso Bueno. Non solo: si sta lavorando per allargare i cunicoli e permettere il passaggio alla barella che trasporterà Ottavia all’esterno.

Scopo della spedizione, mappare una nuova via, su alcune centinaia di metri di cunicoli. Quando si era infortunata la prima volta, dopo un periodo iniziale in cui non aveva voluto parlare con i giornalisti, poi aveva raccontato via social la propria storia. "Non vedo l’ora di tornare alle montagne – aveva scritto –, alle grotte e di proseguire l’esplorazione del giorno dell’incidente". Ma la nuova incursione sotto il suolo è terminata quasi nello stesso punto con un altro grave incidente.

A tradire la ricercatrice, forse, la presenza di fango. Le operazioni sono proseguite senza interruzioni anche durante la notte. E non si sono risparmiati mezzi: in dotazione, in caso di necessità, anche cariche esplosive delle quali comunque non è detto si faccia uso.

Il vicecapo del Soccorso alpino, Mauro Guiducci riferisce di averci parlato. "L’ho sentita, sta bene", dice. Ci vorrà comunque forse fino a mercoledì per salvarla. Maurizio Esti, sindaco di Solto Collina, polemizza per il costo dell’operazione di soccorso. "L’altra volta tutte le spese sono state pagate, come giusto, dalla comunità. Questa volta spero che la signora paghi le spese". Una critica non raccolta da esperti e soccorritori. "Tutti aspettiamo che finisca bene – spiega Virginia Mandracchia, presidente di SpeleoLombardia –. La dottoressa Piana è una persona specializzata, consapevole, una speleologa strutturata e formata, qualificatissima su tutti i punti di vista per poter svolgere l’attività", ha concluso. Per gli esperti quella di Bueno è una grotta "bella, sicuramente impegnativa e in fase di esplorazione da alcuni gruppi che ci lavorano da anni".